Le locazioni: ecco un settore nel quale l’evasione fiscale è molto diffusa.
Ma che cosa dovrebbe cambiare con il decreto legislativo sul federalismo fiscale?
Lo scorso 4 agosto il Consiglio dei ministri ha approvato lo schema del decreto che dovrà, però, passare al vaglio della Conferenza Stato-Regioni e del Parlamento.
Per quanto riguarda la tassazione dei redditi provenienti dai canoni di locazione, il proprietario dell’immobile locato avrà la possibilità di scegliere tra il regime fiscale tradizionale (aliquota Irpef) e la c.d. “cedolare secca sugli affitti”, un regime fiscale alternativo che verrà fissato probabilmente al 20% e che sostituirà l’Irpef e le relative addizionali e assorbirà anche le imposte di registro e di bollo sui contratti di locazione.
Inoltre, si cercherà di sconfiggere una volta per tutte l’annoso problema degli affitti in nero con una regola che probabilmente costringerà i proprietari a scegliere “il male minore”…
Entro il 31 dicembre 2010, infatti, dovranno essere registrati tutti i contratti di locazione (tranne, ovviamente quelli di durata inferiore ai 30 giorni).
Chi non lo farà oppure dichiarerà un canone inferiore rispetto a quello effettivamente percepito oppure, ancora, registrerà un finto comodato d’uso gratuito rischierà una dura sanzione: la riduzione automatica del canone al triplo della rendita catastale. In questo modo gli affitti subiranno diminuzioni anche del 75-85%.
Ovviamente, oltre a questa sanzione, scatteranno anche quelle tributarie del caso (dal 100 al 200% dell’imposta Irpef – dal 200 al 400% della cedolare secca).
Si tratta, quindi, di un forte incentivo per gli inquilini a denunciare all’agenzia delle Entrate oppure alla Guardia di finanza la mancata registrazione del contratto da parte dei loro “padroni di casa”. Questi ultimi, poi, non potranno sbarazzarsi facilmente dei loro conduttori visto che i quattro anni di durata della locazione cominceranno a decorrere soltanto dal momento della registrazione del contratto.