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Bond della Bank of Ireland: la Consob indaga

I risparmiatori italiani titolari di obbligazioni (bond) della Bank of Ireland sono rimasti con un pugno di mosche in mano (un centesimo di euro ogni mille investiti) perché la scorsa estate le loro banche non li hanno avvisati che la Bank of Ireland stava offrendo ai malcapitati investitori la possibilità scambiare i loro bond con un rimborso (parziale) in contanti o con azioni della banca.

A quanto pare quasi nessuno è stato informato di questa possibilità ed ora si troverebbero perciò in molti a non aver approfittato della (sia pur non molto generosa) offerta della banca irlandese, ritrovandosi con titoli carta straccia in mano (i cd. junk bonds).

Appresa questa circostanza, l’istituto di sorveglianza del credito (la Consob) ha avviato un’indagine presso gli istituti di credito italiani per comprendere perché la clientela non sia stata avvisata. Gli esiti dell’indagine non dovrebbero tardare ad arrivare.

Si tratta di un’attesa tutt’altro che indifferente, perché gli istituti italiani potrebbero essere chiamati a rispondere dei danni arrecati agli investitori non correttamente informati.

Come insegnano infatti gli orientamenti giurisprudenziali consolidatisi a seguito di alcuni noti crack nazionali e non, la responsabilità della banca per operazioni non adeguate e carente o non corretta informazione, si estende non solo alla fase di acquisto dei titoli, ma anche dopo alla loro gestione e amministrazione. Principio che recentemente la stessa Condob ha ribadito in una propria comunicazione, specificando che le banche sono tenute a informare i clienti quando questi rischiano di perdere tutto il capitale investito se non aderiscono ad un’offerta di scambio.

Insomma, attendiamo i risultati dell’indagine Consob…

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