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Inquinamento acustico: un nemico invisibile, ma nocivo per l’uomo e l’ambiente

Prova a passeggiare per le vie della città e a chiudere gli occhi per soffermarti sui rumori che senti. Ti accorgerai che ogni città ha una propria voce, composta da suoni piacevoli e familiari, ma anche da rumori frastornanti e sgradevoli. Purtroppo, la colonna sonora delle città contemporanee è data in gran misura dal traffico, dal clacson delle automobili, dal transito dei treni, dal passaggio delle ambulanze, dal martello pneumatico dei lavori stradali, dalla presenza di cantieri, dai locali notturni, dalle folle vocianti e così via.
In molte aree urbane e industriali tutto questo rumore rappresenta un nemico insidioso, troppo spesso sottovalutato, che genera quello che viene definito inquinamento acustico.

Cosa è l’inquinamento acustico? Quali sono gli effetti negativi per l’uomo e per l’ambiente?

Con inquinamento acustico si intende una forma di inquinamento ambientale che si verifica a fronte di una prolungata esposizione a suoni che superano i normali livelli di tollerabilità. In particolare, le linee guida dell’Organizzazione mondiale della Sanità indicano che l’esposizione al rumore non dovrebbe superare i 55 decibel durante il giorno e i 40 decibel durante la notte. Gli effetti negativi sulla salute umana non si limitano soltanto ai danni all’udito, ma coinvolgono anche altri aspetti: numerosi studi hanno dimostrato che l’inquinamento acustico può generare stress, riduzione delle capacità cognitive, disturbi del sonno, problemi cardiovascolari e disturbi psicologici. Inoltre, esso influisce negativamente anche sull’ambiente, in riferimento soprattutto alla biodiversità e alla salute degli animali, specie di quelli che si affidano al suono per comunicare, accoppiarsi o cacciare.

Cosa si sta facendo per ridurre l’inquinamento acustico?
Rispetto ad altre forme di inquinamento, quello acustico viene spesso sottovalutato. Tuttavia, come afferma l’Organizzazione mondiale della Sanità il rumore del traffico è la seconda causa ambientale di cattiva salute -dopo l’inquinamento atmosferico causato dalle polveri sottili- e in Europa una persona su cinque è esposta a livelli di rumore potenzialmente nocivi per la salute.
Per queste ragioni, la Commissione Europea è attivamente impegnata nella lotta contro l’inquinamento acustico. La normativa di riferimento è la direttiva europea 2002/49CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale, in cui si prevede che gli Stati membri elaborino e adottino mappe acustiche e piani d’azione che includano misure di intervento, come la costruzione di barriere acustiche, la promozione di trasporti pubblici più silenziosi, il miglioramento delle infrastrutture o l’aumento di spazi verdi.
Inoltre, il Piano d’azione dell’’UE: “Verso l’inquinamento zero per l’aria, l’acqua e il suolo” si ripropone l’obiettivo di ridurre del 30 % la percentuale di persone che soffrono di disturbi cronici dovuti al rumore dei trasporti.

Quali sono, invece, i rimedi che possono essere adottati da un cittadino comune?
Ognuno di noi può concorrere a ridurre l’impatto dell’inquinamento acustico, sia per proteggere sé stesso sia per contribuire a creare un ambiente più salutare per tutti. Una scelta consapevole consiste nell’utilizzare mezzi di trasporto più silenziosi, come auto elettriche o ibride, ma anche biciclette e altri mezzi di mobilità sostenibile.
Essere bombardati costantemente dai rumori della città è nocivo, pertanto è particolarmente importante che la propria abitazione sia il più possibile confortevole e silenziosa: si consiglia per esempio di installare finestre insonorizzate, limitare l’uso di dispositivi rumorosi, ridurre il volume dei televisori e scegliere elettrodomestici certificati per il basso livello di rumore.
Infine, si ricorda che le vittime di inquinamento acustico hanno diritto alla tutela legale se sono esposte a rumori che eccedono i limiti imposti dalle norme amministrative, se all’interno della propria abitazione i rumori provenienti dall’esterno eccedono i limiti delle norme civili (art.844 c.c.) o, ancora, in caso di violazione di eventuali regolamenti condominiali.

Articolo realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Lombardia con l’utilizzo dei fondi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy ai sensi del D.M. 6 maggio 2022.

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