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Regole e diritti al ristorante: ecco tutto ciò che devi sapere

Recarsi al ristorante in buona compagnia e gustare il proprio piatto preferito rientra senza dubbio tra i piccoli piaceri della vita. Ma come comportarsi se il ristorante si rifiuta di fare conti separati? O se viene negata la possibilità di pagare con il Pos? E cosa succede se il cliente prenota un tavolo, ma poi non si presenta? Dovrà pagare qualcosa? Si può uscire dal ristorante senza pagare? Cosa è compreso nel coperto? 
Continua a leggere se sei curioso di approfondire alcune delle regole che riguardano l’ambito della ristorazione: la prossima volta che consumerai in un ristorante saprai finalmente quali sono i diritti che ti spettano!

Succede spesso di recarsi alla cassa per pagare il conto e ritrovare un cartello con la scritta “non si eseguono conti separati”. Ebbene, indicazioni di questo tipo non hanno valore legale.
Il contratto di ristorazione, infatti, è un contratto individuale, quindi ciascun cliente può richiedere il conto separato per pagare solo ciò che ha consumato.
Ricorda, infatti, che il rifiuto di eseguire conti separati è lecito solo con l’accordo delle parti, cioè soltanto qualora il ristoratore abbia espressamente dichiarato al cliente, prima che questi ordini, che sarà richiesto un pagamento cumulativo: se il consumatore procede con l’ordinazione e non opta per un altro ristorante significa che ha accettato tale condizione.

Un altro problema che tipicamente può sorgere al momento del pagamento è vedersi negata la possibilità di pagare con il Pos. Bar e ristoranti hanno l’obbligo di accettare pagamenti elettronici tramite Pos: questo vale per qualsiasi importo, fosse anche di qualche euro, e non può essere richiesta una maggiorazione per il pagamento elettronico. 
Se il Pos è fuori uso per un guasto temporaneo e il ristoratore ha spiegato dettagliatamente il motivo, il cliente non è legittimato a non pagare e dovrà servirsi di uno dei mezzi di pagamento alternativi proposti o, piuttosto, saldare il conto in un momento successivo. In quest’ultimo caso al consumatore sarà richiesto di fornire le generalità.
Anche nell’ipotesi in cui il rifiuto di pagamento elettronico sia ingiustificato o l’attività non disponga del Pos, persiste l’obbligo di pagare per il servizio ricevuto. In questo caso, il cliente può segnalare la situazione a un’Associazione dei Consumatori e contattare la Guardia di Finanza o la polizia locale che provvederanno a sanzionare il ristoratore. 
Clicca qui e leggi questo articolo per saperne di più sull’obbligo per gli esercizi commerciali di disporre del Pos!

Consumare un piatto al ristorante e, poi, non pagare è chiaramente un reato. 
Tuttavia, è bene ricordare che il contratto di ristorazione si conclude soltanto dopo che sia stata presa la comanda. Fino a quel momento, i commensali possono decidere di uscire dal ristorante senza pagare, neppure il coperto, per i motivi più diversi, se per esempio i prezzi risultano eccessivi o il menù non convince.
Che cosa fare, invece, se dopo che l’ordine è già stato eseguito il tempo di attesa è eccessivo? Se il cliente ha perso interesse alla prestazione e date le circostanze l’attesa risulta intollerabile è consentito al consumatore uscire senza pagare ciò che non ha consumato. In questi casi occorre sempre essere quanto più possibile ragionevoli e corretti.
Una situazione spiacevole, ma piuttosto ricorrente è quella per cui è stato prenotato un tavolo, ma il cliente disdice all’ultimo minuto per un impegno sopraggiunto. Può essergli chiesto di pagare qualcosa? La risposta è no. In questi casi è sempre buona norma avvertire il ristorante, ma la prenotazione non è vincolante e il ristoratore non ha diritto ad alcun risarcimento per il mancato guadagno. 
Tuttavia, è possibile che le parti si siano accordate diversamente: l’obbligo di pagare una penale in caso di disdetta è valido solo nel caso in cui ciò sia stato espressamente dichiarato al cliente all’atto di prenotazione. In questa circostanza, generalmente vengono richiesti gli estremi della carta di credito.

Terminiamo con un’ultima questione che può sollevare alcuni dubbi: il coperto
Il coperto rappresenta un costo per l’uso di posate, piatti e bicchieri, per l’allestimento della sala, per il lavaggio dei piatti e per tutto ciò che riguarda la tavola e il servizio. Il costo del coperto deve essere segnalato sul menù, altrimenti il cliente può rifiutarsi di pagare. Un caso particolare tocca la Regione Lazio: esiste infatti la Legge regionale 21/2006 che vieta “i costi aggiuntivi per il coperto”, ma spesso molti locali aggirano tale divieto prevedendo sul menù costi aggiuntivi indicati con voci diverse, come “servizio”.  

E il pane? Il pane non è da considerarsi compreso nel coperto. Spesso è gratis, ma se ha un costo (che deve essere indicato sul menù, con la voce “pane” o “pane e coperto”) il commensale che non lo gradisce può chiedere che non gli venga servito.

Finanziato dal MIMIT D.M. 6/5/2022 art. 5



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