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Netflix contro la condivisione delle password. Pro e contro

Ultimamente ha fatto il giro del web una notizia particolare, in grado di catturare tutti gli appassionati di film e serie tv in streaming: “Netflix decide di interrompere la condivisione delle password”.

Ma che cos’è Netflix? In che cosa consiste il fenomeno della condivisione delle password? E soprattutto, perché dovrebbe interessarci? Quali saranno le sue probabili conseguenze?

Ebbene, Netflix è una delle più conosciute e utilizzate piattaforme di streaming video online: offre infatti nel suo catalogo una vasta scelta di film, serie TV, documentari e altro ancora, ai quali si può accedere se in possesso di un abbonamento. 

È recente una notizia che potrebbe interessare molti utenti: la società californiana ha deciso di interrompere la condivisione delle password, ritenendo che questo fenomeno stia danneggiando i suoi profitti.

La condivisione delle password è una pratica (illegittima) molto diffusa, soprattutto tra i giovani, e consiste nell’utilizzare la password per accedere a un account Netflix di cui non si è titolari. In questo modo, più persone possono guardare i contenuti sulla piattaforma senza pagare un abbonamento a testa, il cui costo mensile (vario a seconda del piano) si aggira intorno ai dodici euro. L’azienda ha recentemente dichiarato che verranno utilizzate informazioni quali indirizzi IP, ID dei dispositivi e attività dell’account per determinare se un dispositivo che ha effettuato l’accesso a un account è collegato alla posizione principale. L’accesso sarà quindi negato a chi non è titolare. 

Ma nello specifico, cosa sta portando la società verso questa decisione? Innanzitutto, questa pratica causa una perdita di profitti: infatti il denaro da loro guadagnato proviene dagli abbonamenti, e di conseguenza ogni persona che guarda i contenuti del catalogo Netflix senza pagare un abbonamento rappresenta per loro una perdita.

Inoltre, la condivisione delle password rappresenta un rischio per la sicurezza dei dati degli utenti, poiché le password possono essere utilizzate da persone non autorizzate per accedere ai loro account e potenzialmente rubare informazioni personali.

Si possono quindi facilmente riassumere le cause della decisione del colosso dello streaming di interrompere la condivisione delle password in due punti: per proteggere i profitti della società e garantire la sicurezza dei dati degli utenti. Tuttavia, come molti evidenziano sul web e nei forum online dove si affronta il discorso, questa decisione potrebbe avere delle conseguenze negative per tutti gli utenti e per la società stessa.

Non è infatti sicuro che chi oggi condivide i costi dell’abbonamento, domani continuerà a essere cliente Netflix, vedendosi aumentare i costi mensili da sostenere. La società quindi, lungi dall’aumentare i propri profitti, potrebbe rischiare di ridurli, causa la perdita di abbonati che potrebbero abbandonare la piattaforma per il suo costo, vieppiù in un momento di crisi economica e aumenti di prezzi come quello che stiamo vivendo.

Vi è poi un danno per tutti gli utenti regolari: pare infatti che ai dispositivi che non fanno parte della posizione principale (quella domestica) la visione di Netflix potrà essere bloccata. I milioni di utenti che usano Netflix in mobilità con differenti dispositivi, come tablet, cellulari o computer portatili, o anche quelli che si trovano in alberghi, in una seconda casa o in viaggio, si troverebbero quindi nell’impossibilità di usufruire del loro abbonamento regolarmente pagato. 

Una pratica commerciale che dovrà essere valutata dall’Antitrust nella sua molto dubbia correttezza verso i consumatori abbonati e dal Garante della Privacy visto che Netflix intenderebbe sostanzialmente monitorare gli spostamenti dei propri utenti.

Non si capisce quindi perché Netflix, come già fatto da altre piattaforme, non colpisca  l’abusivismo bloccando piuttosto la contemporaneità di utilizzo dei dispositivi. Sarebbe semplice tecnicamente, colpirebbe pesantemente e in concreto il malcostume della condivisione degli account, ma non impedirebbe il libero utilizzo della piattaforma in mobilità e con diversi dispositivi.

Per ora in Italia ancora Netflix non ha cambiato le sue condizioni contrattuali. Stiamo quindi a vedere quali decisioni assumerà e quali conseguenze avranno.

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