Chi ne ha diritto e a quanto ammonta
Il Reddito di Libertà è destinato alle donne vittime di violenza con o senza figli minori che sono seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali per percorsi di fuoriuscita dalla violenza. Il contributo è destinato alle donne residenti nel territorio italiano che siano cittadine italiane o comunitarie oppure in possesso di regolare permesso di soggiorno se extracomunitarie. Allo stesso modo, ne hanno diritto le straniere con lo status di rifugiate politiche o lo status di protezione sussidiaria.
Il Reddito di Libertà è un contributo di massimo 400 euro mensili che viene erogato in un’unica soluzione per massimo 12 mesi.
Le domande vengono accolte in base all’ordine di arrivo, non viene prevista alcuna particolare priorità, l’unico vincolo è l’esaurimento dei fondi stanziati che sono stati già ripartiti tra le singole Regioni in base alla proporzione della popolazione femminile sul totale.
Il Reddito di Libertà è finalizzato a sostenere le spese per:
– assicurare l’autonomia abitativa;
– riacquisire l’autonomia personale;
– il percorso scolastico e formativo dei figli minorenni.
Questo contributo non è tassato ed è compatibile con altri strumenti di sostegno al reddito come il Reddito di cittadinanza, il Rem, la NASpI, la cassa integrazione guadagni, l’assegno al nucleo famigliare.
Come richiederlo
La domanda deve esser presentata dall’interessata entro il 31 dicembre 2021 al Comune di residenza, che dal 24 novembre la può inviare tramite il portale dell’Inps.