La pandemia ha rinviato o annullato definitivamente numerosi concerti costringendo molti consumatori a chiedere il rimborso dei biglietti. Sembrerebbe qualcosa di semplice e azzarderei dire di automatico: il concerto non si è svolto e l’organizzatore restituisce l’importo pagato. I fatti però hanno dimostrato esattamente il contrario!
Migliaia di persone hanno chiesto il rimborso per gli spettacoli rinviati o annullati a causa dell’emergenza sanitaria però oggi sono ancora in molti a non aver ricevuto nulla. Ma cosa bisogna fare per ottenere il rimborso?
Il rimborso deve essere richiesto dall’utente rispettando determinate tempistiche, nella maggior parte dei casi è necessario compilare un form, allegare i documenti necessari e rimanere sempre aggiornati per non farsi sfuggire le novità dell’ultimo minuto. Purtroppo però dopo aver rispettato correttamente tutte le modalità richieste, anche i più diligenti non sono riusciti a ottenere il rimborso dei biglietti, né tramite i tanto discussi voucher né in denaro.
In questi mesi si è creata una confusione generale, forse più di quella che ci sarebbe stata durante il concerto, perché tra richieste di rimborso, tempistiche da rispettare e voucher mai arrivati, i consumatori non sanno davvero più che cosa fare per ottenere ciò che gli spetta.
Ecco alcune situazioni che si sono verificate con tutti i chiarimenti per capire chi ha diritto al rimborso in denaro e chi invece dovrà accontentarsi dell’ormai noto voucher valido 18 mesi.
Concerti rinviati ad altra data
Per prima cosa è necessario sottolineare che nella maggior parte dei casi e salvo diversa comunicazione, i biglietti acquistati per i concerti rinviati sono validi per la nuova data dell’evento se questa viene fissata entro il termine ultimo previsto per richiedere il rimborso ed entro diciotto mesi dalla data originariamente fissata. Se però l’acquirente non vuole più partecipare a quel concerto o la nuova data non è di suo gradimento, inoltrando un’apposita richiesta ha diritto a ottenere il rimborso in denaro o tramite voucher a scelta dell’organizzatore.
Concerti sospesi
E’ possibile che il concerto venga rinviato a una data ancora da definire e in questo caso il titolare del biglietto può decidere di utilizzarlo alla nuova data in cui verrà fissato il concerto oppure chiedere il rimborso all’organizzatore anche attraverso i canali di vendita. Per i concerti di musica leggera non rinviati in una data compresa nel periodo di validità del voucher, l’organizzatore provvederà a restituire la somma versata.
Concerti cancellati definitivamente
In caso di cancellazione definitiva, cioè in tutti quei casi in cui non è stato possibile riprogrammare l’evento, il consumatore ha diritto alla restituzione immediata del prezzo pagato.
Nella maggior parte dei casi, quando si ha difficoltà a ottenere il rimborso, può essere utile contattare il servizio clienti e sollecitare la richiesta. Si tratta di una via percorribile ma non sempre conveniente e ne sanno qualcosa coloro che hanno contattato il call center di un noto sito di vendita di biglietti online, incappando in un servizio che si è dimostrato un lusso per pochi con un costo della chiamata da cellulare di ben 1,50 euro al minuto più scatto alla risposta. Tanti consumatori bisognosi di assistenza sono stati costretti a rivolgersi a questo canale di contatto pagando come se stessero facendo un giro in taxi!
E’ arrivato il momento di reagire perchè non è possibile dover pagare per far valere un proprio diritto. Ricordiamo inoltre che i titolari dei biglietti sono stati obbligati a rispettare dei termini ben precisi per inviare le richieste di rimborso, termini così stringenti ma a quanto pare valevoli solo per i consumatori!
PARTECIPA GRATUITAMENTE ALL’INIZIATIVA DI CASA DEL CONSUMATORE
Se hai difficoltà a ottenere il rimborso o il voucher, contatta Casa del Consumatore che sta raccogliendo segnalazioni per l’invio di denunce alle autorità competenti e per l’avvio di azioni individuali e di classe. Ti spiegheremo cosa fare e ti terremo aggiornato delle nostre iniziative.