La sicurezza
Un casco è, a tutti gli effetti, un dispositivo di protezione e quindi soggetto a leggi dedicate. Al di là della foggia e dei colori, la sua funzione di base è proprio quella di proteggere la testa in caso di impatto. Per poter essere venduto sul territorio europeo deve quindi essere omologato secondo le normative in vigore che prevedono il superamento di test di impatto piuttosto importanti.
È fondamentale che sia in grado di sopportare anche impatti importanti, per questo motivo i caschi sono composti da due parti: la calotta esterna e quella interna. Quest’ultima, è realizzata in materiale poliuretanico di densità calcolata per assorbire l’impatto. La calotta esterna, realizzata in materiale piuttosto elastico, ha il compito di tenere insieme il casco negli impatti successivi.
Alcuni modelli sono dotati di una rete interna affogata nell’espanso di protezione. È un accorgimento in più che permette di ridurre anche il materiale utilizzato per avere lo stesso livello di protezione riducendo il peso. Altri caschi, più elaborati hanno anche un sistema di doppia calotta interna per distribuire ancora di più gli urti.
Molto importante è anche il sistema di ritenzione, comunemente chiamato “il cinghietto”, che è una struttura che permette al casco di calzare bene sulla testa, senza muoversi, ma senza costringere diventando fastidioso.
I modelli più evoluti possono avere due o tre misure di calotta e poi lasciare la regolazione di fino al sistema interno che consente di regolare la calzata micrometricamente sulla testa.
Quanto costa un buon casco?
Non c’è una cifra di riferimento per la sicurezza e nemmeno serve andare sui modelli più costosi che, certamente, hanno dei vantaggi (a cominciare dalla leggerezza). La scelta giusta è quella di mettere in conto anche quanto tempo si passa in bicicletta e magari cercare di trovare il giusto compromesso.
Gli insetti
Alcuni caschi sono dotati di retina anti insetti. Si tratta di una protezione messa in corrispondenza delle feritoie d’aerazione anteriori per evitare che vi si possano intrufolare insetti vari. Questa retina però, non è molto diffusa perché limita, in parte, anche l’ingresso dell’aria.
Il caldo d’estate
Il casco può risultare anche più fresco che a non indossarlo e non è un paradosso. Nei modelli da corsa ci sono delle canalizzazioni interne e spesso vengono studiate soluzioni di ventilazione forzata che estraggono il calore dalla parte posteriore forzando l’ingresso di aria fresca dalla zona frontale. Questo viene chiamato “effetto Venturi” e la ventilazione forzata può essere un bel vantaggio.
Indossa sempre il casco!
La cosa peggiore che si possa fare con un casco è non usarlo, indipendentemente dalla velocità con cui si sta pedalando. Questo perché in bicicletta si è comunque soggetti a prendere colpi sul capo in caso di incidente. Meglio essere sempre protetti.