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Voli, scioperi e cancellazioni: ecco come comportarsi

Una giornata difficile può diventare quella di subisce la cancellazione del proprio volo: è successo, ad esempio, a chi doveva viaggiare con Ryanair il 25 luglio, piloti e assistenti di volo hanno infatti annunciato uno sciopero. Ecco come comportarsi se il proprio volo subisce un ritardo o viene cancellato, facendo valere il proprio diritto da passeggero.

Cosa fare in caso di sciopero?
Fino a poco tempo fa, lo sciopero era considerato una circostanza eccezionale. Più semplicemente, era considerato una delle casistiche che esonerava le compagnie aeree dal pagamento dell’indennizzo ai passeggeri in caso di ritardo o annullamento del volo. Le cose, però, sono cambiate: adesso non tutti gli scioperi possono essere considerati circostanze eccezionali e quindi la compagnia non è necessariamente esonerata dal rimborso.
Secondo quanto stabilito dalla sentenza, per trattarsi di “circostanza eccezionale” l’evento che causa lo sciopero non deve riguardare l’esercizio ordinario della compagnia e deve sfuggire al suo controllo effettivo. Le compagnie aeree possono quotidianamente trovarsi ad affrontare conflitti con i membri del proprio personale nel praticare la propria attività, quindi i rischi derivanti dalle conseguenze di ciò devono essere considerati inerenti al normale esercizio delle attività della compagnia aerea.

Cosa fare se il volo viene cancellato?
Si può richiedere direttamente sul sito della compagnia il rimborso del biglietto (entro 7 giorni), oppure un volo alternativo non appena possibile o in altra data. Inoltre, il passeggero ha il diritto a un ulteriore indennizzo monetario, che varia in base alla data della partenza e alla tratta.

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