Consumatore

Vendita di immobili: cos’è il patto marciano?

Stefano Santin è intervenuto in qualità di relatore al convegno organizzato martedì 14 marzo dallo studio La Scala di Milano, dal titolo “Vendere immobili: tra riforme processuali e crisi di mercato”.

Nel corso del convegno è stata presentata la pubblicazione, curata dall’associazione T6, sull’introduzione del patto marciano quale nuovo strumento legislativo di garanzia i cui autori sono stati Simone Luchini, gli avv.ti Tiziana Allievi e Laura Pelucchi dello studio La Scala, il prof. Antonino Barletta dell’Università Cattolica di Milano, l’avv.to Dino Crivellari già amministratore delegato dell’Unicredit Management Bank, Il notaio Antonio Didier e Stefano Santin della Casa del Consumatore.

Che cos’è il patto marciano?

Il patto marciano è un accordo tra creditore e debitore con cui, nel caso di inadempimento di quest’ultimo, il bene diventa di proprietà del creditore. Il creditore però sarà tenuto a versare al debitore la differenza tra il proprio credito ed il valore del bene.

Ma è un patto marciano o “marziano”?

Stefano Santin, il rappresentate di Casa del Consumatore ha commentato: ”La norma sul patto marciano per i consumatori ad oggi non è applicata. E’ una norma che doveva essere applicata anche ai mutui in essere quelli cosiddetti sub prime. Il vantaggio sarebbe stato positivo per quelle famiglie che sono state colpite dalla crisi e con il patto marciano avrebbero ottenuto l’esdebitazione.

Ad oggi -ha chiosato Santin- ci troviamo di fronte a situazioni in cui la famiglia ha perso l’immobile con l’esecuzione immobiliare e si trova ancora debitrice con la banca per il residuo che non ha trovato soddisfazione in asta. In questi casi servirebbe l’applicazione del patto marciano che consentirebbe alle famiglie l’esdebitazione.

Bisogna promuovere -ha concluso Santin- un nuovo piano famiglie come quello stipulato nel 2009 tra l’ABI e le associazioni consumatori per le sospensioni dei mutui. In questo caso l’accordo dovrebbe prevedere per le banche aderenti la possibilità di vendere l’immobile fuori dalle procedure esecutive, che sono penalizzanti sia per il debitore che per il creditore, con uno stralcio del debito residuo e quindi l’esdebitazione della famiglia.

Il tutto dovrebbe avvenire mediante un accordo stragiudiziale, come previsto dal patto marciano, con l’assistenza delle associazioni dei consumatori al fine di evitare e monitorare eventuali comportamenti scorretti.”

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