Molti, soffrendo le pressioni del venditore, cedono e firmano, anche se non completamente convinti, contando sul fatto che, come ormai (quasi) tutti sanno, per le vendite fuori dai locali commerciali si può esercitare il diritto di recesso, ovvero la possibilità di ripensarci senza restare vincolati e dover pagare.
Occhio però che non sempre funziona così…
Ci sono alcuni casi in cui il consumatore può chiedere, già durante il periodo di recesso, l’immediata esecuzione del contratto attraverso un’esplicita richiesta presentata al venditore.
Solitamente si tratta di situazioni in cui viene richiesta la fornitura di acqua, gas, elettricità o di teleriscaldamento. E’ una facoltà che il consumatore può esercitare, tenendo però presente che nel caso voglia usufruire del diritto di recesso, dovrà versare al professionista un costo per quanto gli è stato fornito fino al momento della sua comunicazione di ripensamento. Quindi, il nostro consiglio è che (se non c’è urgenza) vi conviene non chiedere l’esecuzione immediata, al fine di evitare ulteriori spese nel caso decidiate di esercitare il diritto di recesso.
Dovete fare molta attenzione alle firme che mettete sul contratto, ma se ormai è troppo tardi ed avete già sottoscritto tale clausola, vi invitiamo a farne verificare la validità anche perché, bisogna valutare caso per caso. Basti pensare che molto spesso accade che il venditore porta a porta faccia firmare un contratto prestampato in cui il consumatore autorizza, con una semplice firma, l’esecuzione immediata del servizio, nonostante il codice del consumo richieda una richiesta del consumatore.
Quindi ricordatevi che non basta una semplice autorizzazione, ma occorre un’esplicita richiesta del consumatore.
Inoltre, tenete ben presente che se non avevate chiesto l’immediato inizio della prestazione, non dovrete sostenere alcun costo nel caso decidiate di esercitare il diritto di recesso.