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Modifica unilaterale del piano tariffario telefonico: come difendersi?

La nuova “moda” tra le maggiori compagnie telefoniche sembra essere quella di cambiare unilateralmente il piano tariffario ai clienti, prevedendo condizioni meno favorevoli e avvisandoli con un semplice sms che il nuovo piano entrerà in vigore nel giro di pochi giorni.
Di fronte a questo avviso, ai clienti si pone un’unica alternativa: accettare le nuove condizioni oppure recedere dal contratto.

Ma dobbiamo subire e basta, oppure possiamo far sentire anche la nostra voce?

La modifica unilaterale delle condizioni di contratto, di per sé lecita, suscita non pochi sospetti di irregolarità in tutti i casi in cui l’offerta, al momento dell’adesione del cliente, era stata pubblicizzata come “illimitata”.

Non a caso, con un recente provvedimanto,  l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm-Antitrust) ha chiuso tre istruttorie nei confronti di Telecom (“Tim Tutto a Secondi Per sempre”), Vodafone (“Vodafone Unlimited, illimitatamente per sempre e per tutti”) e Wind (“Internet Sms Voce Illimitato”) riconoscendo la scorrettezza di tali pratiche commerciali.

Dopo aver analizzato numerosi spot pubblicitari, in cui si ribadiva come le offerte durassero “per sempre” (ad esempio, “Passa a Tim! 6 euro al mese per sempre!”), l’Autorità ha ritenuto ingannevoli tali pubblicità e fissato alcuni impegni che le società devono rispettare nell’utilizzo di espressioni come “illimitato” o “per sempre”.

Inoltre, l’Agcm ha rilevato un’altra pratica commerciale scorretta nelle offerte in cui si parla di navigazione “senza limiti”, “Internet No Stop”, “tutto compreso” che lasciano intendere, contrariamente al vero, che, aderendo a tali promozioni, sia possibile navigare sul web senza alcun limite né vincolo di utilizzo. In realtà, sussistono sia rilevanti riduzioni della velocità di navigazione al raggiungimento della soglia prefissata, sia limitazioni di uso. Inoltre, per alcuni servizi che sembrano essere compresi nella promozione, spesso sono previsti costi aggiuntivi non adeguatamente comunicati.

L’Autorità non ha comminato sanzioni visto che i tre gestori si sono formalmente impegnati a non reiterare queste pratiche e hanno proposto soluzioni al problema che sono state ritenute idonee dall’Agcm (come quelle di indicare fino a quanti GB la navigazione è “illimitata” e di non utilizzare più locuzioni come “per sempre” senza specificare adeguatamente che il gestore può comunque modificare le condizioni del piano).

Cosa può fare allora chi ha ricevuto comunicazione di uno (sfavorevole) cambio di piano tariffario, pur avendo aderito ad un’offerta che veniva pubblicizzata come immodificabile?

Se avete optato per restare col vostro gestore telefonico ed avete subito il cambio tariffario, vi consigliamo intanto di inviare un reclamo contestando il cambio di piano tariffario in quanto l’offerta a cui avevate aderito era pubblicizzata come immodificabile in futuro. Se non vi fosse riattivato il vecchio piano tariffario o non riceveste risposta entro 45 giorni, vi consigliamo di rivolgervi alla Casa del Consumatore per una procedura di conciliazione finalizzata a ripristinare il vecchio piano tariffario.

Se invece avete deciso di recedere e cambiare compagnia telefonica, vi ricordiamo che in tal caso non vi possono essere addebitati costi di disattivazione della linea in quanto il recesso è stato causato dalla stessa compagnia telefonica, che ha unilateralmente cambiato la propria offerta.

Per contestare i costi di disattivazione potete utilizzare questo modello di lettera, che comprende anche l’iscrizione a Casa del Consumatore che vi tutelerà in caso di resistenza della compagnie telefonica.

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