Chi in un modo chi nell’altro, ma sono stati tutti fregati da una gestione senza scrupoli che ha continuato a raccogliere ordini e pagamenti per merce che non sarebbe mai stata consegnata. Secondo Le Iene sarebbero addirittura in 12mila a trovarsi in questa situazione.
Le migliaia di ignari clienti hanno ordinato i mobili da Aiazzone o Emmelunga, hanno versato uno o più acconti, ma i mobli non sono mai arrivati. Molti sono stati indotti anche a farsi carico di ingenti finanziamenti, iniziando a pagare le rate. I mobili non sono arrivati ma la finanziaria (Fiditalia) sollecita il pagamento delle rate, dichiarandosi estranea ai rapporti tra fornitore e cliente.
Altri, se possibile, si trovano in una condizione ancora più assurda: la data di consegna è prevista per i prossimi mesi e quindi, teoricamente, ancora possibile.
Che fare in tutti questi casi?
Riavere i soldi pagati è in questa fase la cosa più difficile, viste le condizioni finanziarie in cuiversa la società Panmedia. La precedente gestione è invece già fallita. Stimo cercando di capire se alcuni di voi debbono già insinuarsi al passivo di tale fallimento. In tal caso vi spiegheremo cosa fare e quando farlo.
In ogni caso i nostri legali stanno studiando la situazione, sia dal punto di vista civile che penale. Nei prossimi giorni vi sottoporremo le prime conclusioni e le prime iniziative da intraprendere.
E per chi ha tatto il finanziamento?
L’art. 125 quinquies del Testo Unico Bancario è chiaro: se i beni non vengono consegnati il contratto di finanziamento si scioglie, ulteriori rate non ne devono essere pagate e quelle già pagate devono essere restituite.
Abbiamo inviato una lettera a Fiditalia chiedendo di assumere una posizione chiara in merito e offrire una soluzione semplice e immediata a tutti i clienti Aiazzone. Non abbiamo ancora ricevuto risposta.
Intanto alcuni hanno smesso di pagare, altri continuano, temendo di essere segnalati alla Crif come cattivi pagatori.
Ripetiamo allora cosa si deve fare per liberarsi, legittimamente, dalle rate:
– inviate (con raccomandata A/R) la diffida di consegna ad Aiazzone;
– comunicate (per iscritto con raccomandata A/R) alla finanziaria che la diffida non ha avuto seguito, chiedendo la risoluzione del contratto di finanziamento;
– se ricevete risposta negativa, o nessuna risposta, dalla finanziaria, potete ricorrere all’Arbitro Bancario Finanziario: costa poco e nel giro di due mesi decide. Segnaliamo che l’Arbitro si è già pronunciato a favore di clienti fregati, anche prima dell’entrata in vigore dell’art. 125 quinquies sopra citato.
Ricordiamo a tutti che sul sito della Casa del Consumatore sono disponibili i modelli di diffida al mobilificio e lettera alla finanziaria.
Per informazioni, aiuto o consigli sul ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario potete contattare la sede nazionale dell’associazione al n. 02 76316809.