E-mail, sms e fax pubblicitari: Stop allo Spam

Se la montagna non va a Maometto, Maometto va alla montagna.
È un po’ questa la filosofia di molte aziende che offrono prodotti e servizi a potenziali clienti che non li hanno mai richiesti: insomma, proporre qualcosa prima che sia sorto l’interesse ad averla…
Per questo motivo quotidianamente riceviamo email, sms e fax pubblicitari non autorizzati.
La reazione più diffusa ed immediata è sicuramente quella di cancellare il messaggio: gesto che richiede il minimo sforzo ma che non risolve il problema e il giorno dopo siamo di nuovo da capo…
Forse non se ne percepisce la gravità, ma bisogna sapere che l’invio di email, sms e fax pubblicitari non autorizzati, oltre ad essere un malcostume diffuso, è un illecito sanzionato anche penalmente.

Per sensibilizzare l’opinione pubblica e contrastare questo diffuso malcostume è nata l’iniziativa STOP allo SPAM!
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Garante della Privacy: un sito internet tutto nuovo

È online da ieri il nuovo sito dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali.
Una veste grafica completamente rinnovata, decisamente più colorata e, soprattutto, ispirata a criteri di velocità, semplicità e trasparenza. Il tutto per rendere i contenuti più chiari e fruibili per tutti gli utenti della rete.

Dal Codice della privacy, alla modulistica per fare segnalazioni, dai provvedimenti suddivisi per materia in una “nuvola di parole-chiave” alle recenti attività dell’Autorità, è tutto facilmente accessibile già dalla home page.
Inoltre, grazie ad un motore di ricerca semantico è possibile effettuare ricerche, semplici o avanzate, molto mirate e trovare con facilità ciò che si sta cercando.

A chi vuole conoscere le regole base della tutela della privacy la schermata iniziale offre la possibilità di cliccare due percorsi tematici: “diritti e prevenzione” e “doveri e responsabilità”. Continua a leggere

Body scanner in Europa dal 2013

I body scanner sono già una realtà negli Usa, ma dal 2013 lo saranno anche in Europa.
Si tratta di apparecchiature che utilizzano radiazioni che oltrepassano i vestiti dei passeggeri, ma vengono riflesse dal loro corpo e dagli altri oggetti su di esso presenti (es. piercing, gioielli, ecc.).

Il Parlamento Europeo ha dato il via libera all’introduzione dei body scanner negli aeroporti comunitari, ma a determinate condizioni e con alcune differenze rispetto a quelli americani che, di fatto, “denudano” i passeggeri.
Inoltre, l’ultima parola sarà lasciata ai singoli Stati membri che potranno scegliere se imporne l’installazione o meno.
Alcuni Paesi, come la Gran Bretagna, li hanno già introdotti nei loro principali scali, mentre altri, come l’Italia, li hanno installati in via ancora sperimentale.

Garantire la sicurezza negli aeroporti è assolutamente necessario, ma senza violare due diritti fondamentali: la salute e la privacy. Continua a leggere

Furti d’identità: attenzione alle reti wi-fi

C’è chi preferisce l’e-banking, magari domiciliando sul conto online anche le proprie utenze domestiche e chi, invece, preferisce ricevere estratti conto, bollette e altri documenti contenenti “informazioni finanziarie” in forma cartacea.
In entrambi i casi, però, c’è sempre il rischio di frodi da furto di identità e di dati sensibili.

Il trashing consiste nel ricercare, ad esempio, ricevute di pagamento ed estratti conto bancari nei sacchetti della spazzatura, specie quelli gettati nella raccolta differenziata della carta, e ricostruirli se spezzettati al fine di carpire dati sensibili ed utilizzarli per clonare identità.

Lo sniffing, invece, consiste nell’intercettare i dati, specialmente codici segreti e password, che transitano in una rete telematica. Tale attività, concretizzandosi in una intrusione nella proprietà e nella sfera privata altrui è di per sé illegittima, indipendentemente dallo scopo perseguito. Se poi il pirata informatico utilizza i dati in questo modo carpiti, ad esempio le coordinate di pagamenti eseguiti con carte di credito, per effettuare acquisti all’insaputa del titolare, il reato è ancora più grave.

Dal trattamento illecito di dati (art. 167 Codice della Privacy), alla sostituzione di persona (art. 494 Codice Penale), fino all’accesso abusivo ad un sistema informatico telematico (c.d. violazione di domicilio informatico, art. 615 ter Codice Penale), sono diverse le fattispecie di reato legate al mondo delle identità anche virtuali e punite dalla legge italiana.

Il terreno migliore per i ladri di identità sembra essere quello delle reti wi-fi, la maggior parte delle quali non è adeguatamente protetta, anzi è liberamente accessibile anche da parte di soggetti non autorizzati. Continua a leggere

Riservatezza: diritto e dovere del blogger

Nell’era di internet il blog è uno dei principali strumenti per esercitare la libertà di espressione sancita a livello costituzionale.
Inutile dirlo, si tratta di un diario online su cui il blogger pubblica pensieri, opinioni, riflessioni, considerazioni, ma anche foto, video e altri strumenti multimediali.
Ma quando si parla di blog la libertà di espressione e di opinione non è l’unico diritto costituzionale che viene in gioco. Infatti chiunque gestisca un blog deve fare i conti con il diritto alla riservatezza propria e altrui.
Molti blogger infatti scelgono di rimanere nell’anonimato e utilizzano nomi di fantasia o comunque nick-name senza rivelare la propria identità. Lo fanno per diversi motivi, soprattutto per evitare spiacevoli conseguente e reazioni anche violente di chiunque possa sentirsi offeso o comunque non condivida le loro opinioni. Se si rimane nel legale, in un mondo ideale questo timore non dovrebbe esistere. Ma bisogna essere realisti e riconoscere che questo timore non è del tutto infondato.
Allo stesso tempo, però, chi scrive su siti internet pubblici, come appunto la maggior parte dei blog, cui può accedere chiunque, deve rispettare la privacy altrui ed evitare di pubblicare i fatti privati degli altri, magari facendo nome e cognome.
Ma in assenza di una legge in materia, come ci dobbiamo comportare? Quali sono i limiti da rispettare?

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Privacy: tutti vogliono la fotocopia della mia carta d’identità!

Ci capita sempre più spesso di dover consegnare la fotocopia del nostro documento di identità, ad esempio per aprire un conto corrente, o per ottenere un permesso di accesso ZTL, o ancora per diventare clienti di una compagnia telefonica.
La nostra controparte non si accontenta di prendere nota dei nostri dati identificativi, pretende di avere e conservare la fotocopia del nostro documento. Se non ci adeguiamo, possiamo anche scordarci di ottenere il servizio o bene di cui abbiamo bisogno.
Se fossimo certi che le fotocopie verranno conservate con cura e in condizioni di sicurezza, la questione potrebbe anche non preoccuparci. Sono però sempre più frequenti i casi di “furto d’identità” e le garanzie su cui possiamo davvero contare non sono poi tante. Ci piacerebbe quindi poter rifiutare la consegna: se è necessario segnati pure i miei dati e verificane l’esattezza visionando la mia carta d’identità ma poi, cortesemente, restituiscimela e non trattenerne copia!
Ci stiamo interrogando sulla legittimità di questa imposizione e vorremmo sottoporre la questione al Garante della Privacy o trovare altre vie per opporci a tutte le ingiustificate richieste di fotocopie che ogni giorno ci sottopongono.
Voi cosa ne pensate?  Vi sembra giusto? Portiamo avanti questa battaglia e pretendiamo chiarimenti ed interventi, oppure ci rassegnamo a dover lasciare qua e là copia della nostra carta d’identità?

Volete sapere in quali casi siete tenuti a dare copia del vostro documenti d’identità? Leggete qui