Gioco d’azzardo: allarme dipendenza

 

Introdotta e applicata con l’inizio del nuovo anno, è stata subito battezzata come “tassa sulla fortuna” la detrazione del 6% sulle vincite superiori a 500 euro alle lotterie istantanee (es. Gratta e vinci), al Superenalotto (e giochi collegati, es. Superstar) e alle videolotterie.
Nonostante l’incasso stimato di un miliardo di euro, secondo l’AAMS la nuova tassa non modificherà la domanda di gioco.

Ma quanto è ampia la domanda di gioco in Italia? Quali sono state le abitudini dei giocatori d’azzardo italiani nell’anno appena passato?
Lo svela una ricerca nazionale svolta dall’Associazione “Centro Sociale Papa Giovanni XXIII”, coordinata dal CONAGGA (Coordinamento Nazionale Gruppi per Giocatori d’Azzardo), in collaborazione con il CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza).

Ecco i dati più significativi. Continua a leggere

Ammalarsi di gioco d’azzardo

Negli ultimi 10 anni nel nostro Paese sono andati sempre più aumentando le tipologie e le occasioni di gioco autorizzato a disposizione di una grande massa di persone: sono aumentate le possibilità di giocare nella settimana, per esempio al lotto e al superenalotto, e creati nuovi corner e punti gioco per le scommesse.
L’ultimo nato tra i giochi disponibili per il grande pubblico promette la vincita di  un vitalizio e può essere giocato in  punti-vendita (tabaccai, giornalai ecc) diffusi in tutto il Paese, con numerose estrazioni nella giornata e il nostro Superenalotto per l’ennesima volta ha un jackpot da record.
Insomma siamo continuamente sottoposti a pressioni  o ad inviti più o meno espliciti a provare la fortuna. “Vuoi vincere facile?” è un tormentone pubblicitario degli ultimi anni che prospetta la vincita come una certezza e invita a giocare qualche numero come se fosse da sciocchi non farlo perché le probabilità sono tutte dalla tua. Continua a leggere