Ci sono alcune piante o frutti a cui vengono attribuite proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, anti-età e tanto altro. La loro fama è dovuta anche al fatto che a volte questi alimenti provengo da Paesi esotici e sono poco conosciuti in Europa, il marketing in questi casi contribuisce parecchio a generare nelle persone un’idea scorretta sui benefici di questi alimenti. Si tratta, però, semplicemente di alcuni prodotti con un profilo nutrizionale interessante ma al pari di frutti e alimenti più comuni e ai quali non possiamo associare con certezza nessun beneficio per la salute. Scopriamoli insieme.
Acai
Si tratta di una bacca selvatica simile al mirtillo, frutto di una palma situata originariamente in Sud America. In Italia, il frutto fresco non è disponibile in commercio, si può trovare sotto forma di succo, polvere o integratori alimentari (capsule e compresse).
Per la sua alta quantità di grassi (simile a quella dell’avocado) ha molte calorie, ma è anche ricca di proteine, vitamina A e minerali.
È una bacca ricca di polifenoli (in particolare antocianine), che sono la causa del colore rosso-arancio e blu-violetto di parecchia frutta e verdura: è proprio grazie a questa caratteristica che alle bacche di acai viene attribuita una capacità antiossidante. Sebbene ricerche in vitro e su animali abbiano dimostrato questa capacità, non ci sono studi che confermino questo beneficio per l’uomo.
Tra gli effetti positivi per la salute, inoltre, si dice che queste bacche aiutino a dimagrire, a migliorare il tono muscolare e a favorire la digestione, ma, anche in questi ambiti, ad oggi la scienza non ha dato conferme.
È da considerare che le sostanze presenti nelle bacche di acai (polifenoli, vitamine, minerali) si ritrovano anche in molti altri vegetali, per cui, è sufficiente mantenere una dieta ricca di frutta e verdure per assumerle.
Spirulina
Il consumo di questo alimento provoca mal di stomaco, sonnolenza o prurito ad alcune persone. Inoltre, per il suo elevato contenuto di fenilalanina è sconsigliata a persone che soffrono di fenilchetonuria.
Semi di Chia
Si tratta di piccoli semi in prevalenza di origine messicana e peruviana. Si possono aggiungere a insalate, cereali o yogurt. Hanno un profilo nutrizionale interessante, sono infatti ricchi di antiossidanti, calcio, ferro e omega 3, nutrienti, questi ultimi, non sempre assunti in quantità sufficienti. Nei semi di Chia ritroviamo anche fosforo, manganese, rame e vitamina B3, presenti in quantità significative. Nonostante i suoi valori nutrizionali, con la normale alimentazione, infatti, ne ingeriamo già una quantità sufficiente.
I semi di Chia possono quindi far parte di una dieta già equilibrata, oppure si possono sostituire con varie alternative: noci, olio di noci, olio di colza per gli omega 3, latte per il calcio, carne o legumi per il ferro.
Semi di Lino
Oltre al pane, i semi di lino possono essere aggiunti a yogurt e insalate, oppure si può consumare l’olio da essi ricavato.
Bacche di Goji
Provengono da un arbusto appartenente alla famiglia delle solanacee che cresce negli spazi selvatici delle zone verdi che attraversano Tibet, Mongolia e alcune zone della Cina. Produce bacche rosse che, come altri prodotti ortofrutticoli, sono una fonte naturale di vitamine, minerali, polifenoli (antocianine) e, specialmente se essiccate, di fibre.
Le bacche di Goji sono tradizionalmente usate nella medicina cinese per promuovere la longevità. In commercio si possono acquistare le bacche essiccate, il succo e gli integratori sotto forma di capsule o compresse.
Sono ricche di vitamina A, caroteni, vitamina C ed altre sostanze con azione antiossidante, ma spinaci, arance, kiwi, peperoni e altri ortaggi. La verdura più comune ha lo stesso quantitativo di caroteni e vitamina C.
Curcuma
“Zafferano delle Indie”, la curcuma è una radice utilizzata per insaporire e colorare le pietanze. È indicata come sostituto del sale al pari di paprica e peperoncino poiché risulta povera di sodio. Attenzione però, se assunta ad alto dosaggio con gli integratori alimentari, potrebbe causare problemi gastrointestinali.
Sono tanti gli effetti benefici associati alla curcuma e legati soprattutto ad un suo potenziale effetto antinfiammatorio.
Zenzero
Lo zenzero, o ginger, è una pianta originaria dell’Asia orientale e appartenente alla stessa famiglia della curcuma.
Allo zenzero sono attribuiti numerosi effetti benefici sulla salute. Le evidenze scientifiche disponibili rivelano che il solo effetto provato riguarda l’azione anti-nausea, soprattutto associata a particolari condizioni, come ad esempio la gravidanza. Non è chiaro invece se lo zenzero sia utile per combattere la nausea post intervento chirurgico, l’artrite reumatoide, la cinetosi, l’osteoartrite, i dolori articolari e muscolari, nausea dopo chemioterapia e dolori mestruali. Anche riguardo a possibili altri effetti associati (anti-tumorale, dimagrante, di riduzione della pressione e del glucosio nel sangue) le informazioni a riguardo, sono molto limitate e quindi non è possibile dare conferme.