Attacco hacker a Unicredit. Quello che c’è da sapere

Unicredit ha subito un attacco hacker e ha denunciato che questa intrusione informatica su dati di clienti italiani, riguarda solo i prestiti personali.

Questa è la dichiarazione del gruppo bancario, il quale vuole rassicurare i suoi correntisti precisando che non sono stati acquisiti dati, quali password o codici che possano consentire l’accesso ai conti dei clienti.

Che cosa devono sapere i consumatori?

La cosa più importante è proprio questa, che non sono state acquisite informazioni su password o su codici che permettono di accedere ai conti bancari.

Inoltre Unicredit ha messo a disposizione il numero verde 800 323285 per tutti i clienti che vogliono avere maggiori informazioni, soprattutto su questo attacco hacker.

Unicredit ha preparato un esposto alla procura di Milano per informare le autorità competenti di quanto successo in questi giorni, anche perché questo non è il primo attacco hacker, già una prima violazione sembra esserci stata nel 2016. Sia la precedente che quella di pochi giorni fa hanno coinvolto in totale circa 400.000 clienti. Questo è quanto dichiara Unicredit Milano, che si è subito attivata per intraprendere tutte le azioni necessarie affinché non si ripeta davvero più quanto accaduto.

Ora è tutto nelle mani di Unicredit che dovrà cercare di risalire ai colpevoli e migliorare il  suo sistema informatico.

Unicredit ha cercato di prendere il controllo della situazione, tranquillizzando i clienti e mettendo a disposizione tutte le risorse necessarie per tutelarli, questo perché gli attacchi hacker non sono prevedibili e non sono controllabili.

I clienti Unicredit possono stare tranquilli perché la nota positiva è che, come già ribadito, non sono stati presi dati importanti, come password e codici clienti.

Ma come avviene un attacco hacker?

Non esiste una procedura standard degli attacchi hacker. Prima di attaccare la sicurezza di istituti, centrali e altri luoghi queste persone studiando attentamente il sistema informatico dell’istituto che vogliono violare. Il problema fondamentale è che, nella maggior parte dei casi, i sistemi informatici, anche quelli dei più grandi istituti, hanno delle falle tali da permettere la violazione da parte di gruppi di hacker.

Il vero problema sorge nel momento in cui non si riescono ad identificare i colpevoli ed è proprio qui che risiede la loro bravura. Con l’avanzare impetuoso della tecnologia e con la creazione di nuovi strumenti tecnologici, le capacità di hacking vengono facilitate ad un livello tale da poter nascondere la propria identità al cento per cento.

La cybersecurity dunque è un problema che porta con sé enormi conseguenze, non solo dal punto di vista della privacy, ma anche dal punto di vista economico e sociale. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un aumento di attacchi che hanno violato pesantemente la cybersecurity.

In rete lo sappiamo bene che si trova un po’ di tutto, c’è chi come Anonymous, cerca di combattere l’Isis e chi invece ha l’obiettivo di violare i più grandi sistemi informatici.

Voi cosa ne pensate del mondo della rete? Vi sentite sicuri?

Diteci la vostra!

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