Polizze dormienti : vengono sepolte anche loro?

L’Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni ha avviato un’indagine sulle polizze vita dormienti. Ma prima di iniziare a parlarne, sappiamo tutti che cosa sono queste polizze vita dormienti?

Speriamo che, chi ne ha sottoscritta una, non si sia posto questa domanda.

Le polizze vita dormienti sono quelle che vengono stipulate in caso di morte dell’assicurato ma di cui nessun familiare o possibile erede è a conoscenza o polizze di risparmio giunte a scadenza ma non riscosse per vari motivi.

Ed un’altra importante domanda da farsi sarebbe: dove finiscono questi soldi?

Scaduto il termine di prescrizione, fissato in dieci anni, le somme non riscosse sono devolute delle compagnie assicurative al Fondo Rapporti Dormienti istituito presso la CONSAP.

Succede, quindi, che gli aventi diritto a quelle somme non riescano mai ad entrarne in possesso. Ora, potrà sembrare scontato ma, se stipulate una polizza in caso di morte, sarebbe una buona idea informare un parente o un amico della sua esistenza (ed eventuali estremi per riscuoterla) o, eventualmente, inserirla nel proprio testamento, come lascito per gli eredi legittimi.

Inoltre, sarebbe buona norma, segnare le scadenze di eventuali polizze di risparmio a lunga durata o, ancora, in caso di morte, lasciarne traccia per chi rimane.

Naturalmente occorrono anche delle modifiche legislative che permettano ai beneficiari delle suddette polizze di venire a conoscenza di queste somme giacenti.

In Italia, l’unico strumento per provare a verificare se un familiare deceduto aveva stipulato una polizza vita è rappresentato dal servizio “Ricerca coperture assicurative” ed è privato.

L’obiettivo è creare un’anagrafe nazionale della popolazione residente, che le compagnie assicurative dovranno consultare almeno una volta l’anno per poi attivarsi e rendere nota ai beneficiari la possibilità di riscuotere il premio.

In Francia, una legge simile ha permesso ha riportato alla luce circa cinque miliardi di somme dormienti.

Insomma, non si dovrebbe permettere all’inconsapevole Mazzarò di portarsi tutti gli averi nella tomba, come nella novella di Verga, ma lasciare che i familiari e gli amici del defunto possano beneficiare del risparmio e delle scelte previdenziali a loro destinati.

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