In occasione della mobilitazione degli agricoltori italiani a difesa della dieta mediterranea, con il Dossier Coldiretti sono state svelate cifre preoccupanti sull’aumento delle importazioni dei prodotti stranieri.
I prodotti interessati sono diversi, si va dal concentrato di pomodoro cinese all’olio di oliva tunisino, dalla cagliata lituana destinata alla produzione di mozzarella al grano tenero canadese… ma perché non vengono utilizzati i nostri prodotti?
E soprattutto: la pizza, non era italiana?!
Era… adesso quasi due pizze su tre sono fatte con ingredienti provenienti dall’altra parte del mondo, senza comunicarlo in alcun modo ai consumatori.
Dobbiamo stare bene attenti e tenere gli occhi aperti! Ma al fine di tutelare il consumatore e garantire una trasparenza dei prodotti, l’Italia sta portando avanti una battaglia per garantire la piena tracciabilità degli ingredienti e l’etichettatura.
Per quanto riguarda la pizza, non dimentichiamoci che, utilizzando il gergo giovanile (ma non proprio italiano) è lo “street food” che ci contraddistingue!
Dobbiamo salvaguardarla perché è un prodotto italiano!
Ogni giorno vengono sfornate circa cinque milioni di pizze ed ogni anno utilizzati 200 milioni di chili di farina, 225 milioni di chili di mozzarella, 30 milioni di litri di olio di oliva e 260 milioni di chili di salsa di pomodoro. E di certo il fatturato che sviluppa non è da sottovalutare!
Ricordiamoci che in occasione di Expo, l’Italia ha conquistato il Guinness World Records con una pizza lunga ben 1595,45 metri!
Non possiamo farci “scappare” questa prelibatezza del nostro paese, anche perché ormai la pizza fa anche parte della nostra storia!