Come abbronzarsi senza rischi

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Ora che l’estate sembra finalmente arrivata anche nella nostra penisola e che le tanto desiderate ferie sono alle porte, la voglia di mare e di sole è più forte che mai e così, quindi, anche il rischio di bruciarsi.

Dopo il lungo e freddo inverno, molti avranno la tentazione di sdraiarsi in spiaggia dalla mattina alla sera per abbronzarsi subito e velocemente.
Niente di più sbagliato: in questo modo, infatti, si rischia solo di scottarsi e di passare le vacanze a curare ustioni, eritemi ed insolazioni, per poi tornare “bianchi” come prima.

La melanina, il pigmento della pelle che ci rende “coloriti”, va azionata lentamente e le ore di esposizione devono essere molto limitate nei primi giorni di vacanza e abbinate ad un fattore di protezione elevato.
È meglio spalmare la crema solare prima di andare in spiaggia, per farla assorbire, e applicarla poi costantemente durante la giornata. I bagni, il sudore e le docce rischiano, infatti, di lavare via la crema e farci scottare senza accorgercene.

Il fattore di protezione della crema dipende poi dal tipo di pelle e dal luogo di vacanza: i raggi solari sono più forti al mare e in montagna rispetto alla campagna e le carnagioni chiare hanno bisogno di un fattore di protezione più elevato rispetto a quelle più scure.
Ma ricordate che tutti i tipi di carnagone, anche le più scure, devono comunque essere protette con la crema: i raggi UVA, infatti, sono causa dell’invecchiamento della pelle e di melanomi, cioé i tumori della pelle.
Non pensate che la crema sia un ostacolo alla tintarella, anzi: un’adeguata protezione evita l’arrossamento iniziale e permette una colorazione della pelle più scura e più duratura.

Fate attenzione in particolare a proteggere i bambini, che hanno una pelle più sensibile e che giocando per ore in acqua hanno bisogno di continue applicazioni.

Evitate poi di prendere il sole nelle ore centrali della giornata (11-16) e tenete presente che anche nelle giornate nuvolose i raggi UVA raggiungono comunque la pelle, per cui anche in questo caso è importante ricordarsi di mettere la crema.

Il fattore di protezione, che dovrà essere molto elevato a inizio vacanza (30-50 a seconda della carnagione) e che potrà essere poi diminuito gradualmente, funziona solo se la crema non è scaduta. Molti infatti non fanno caso alla scadenza dei prodotti solari e utilizzano magari per anni le stesse creme!
Anche le creme infatti scadono e, anche se spesso non c’è una data precisa di scadenza, sulla confezione viene indicata la durata (in mesi, ad esempio 12) in cui i prodotti possono essere utilizzati una volta aperti.
Si chiama PAO (period after opening) e indica, attraverso il simbolo di un contenitore aperto e la durata affiancata dalla lettera “M”, i mesi di vita della crema dopo la sua apertura.
In ogni caso, le creme vanno tenute sempre ben chiuse e a temperatura non superiore ai 30 gradi, per evitare che si deteriorino prima del tempo.

Con questo non si vuole scoraggiare la tintarella: godetevi le vacanze e rilassatevi al sole perché un’esposizione consapevole fa anche bene alla salute e all’umore.
Per questo motivo, seguendo questi pochi consigli, potrete arrivare ad un’abbronzatura invidiabile senza rischi per la salute e senza rovinarvi le vacanze!
🙂 🙂

Una risposta a “Come abbronzarsi senza rischi

  1. Buongiorno.
    Sono venuta a conoscenza che dal 11 luglio 2013 tutti i prodotti cosmetici compresi quelli bio e naturali devono avere un Dossier che si chiama Product Information File (P.I.F.). Ho indagato ed in effetti esiste il regolamento europeo 1223 2009 (http://europa.eu/legislation_summaries/consumers/product_labelling_and_packaging/co0013_it.htm) che obbliga ad avere questo PIF.
    Gli esperti del settore mi hanno spiegato che si tratta della patente del cosmetico senza la quale il prodotto non può circolare in Europa, in quanto a rischio.
    Sono stato in diverse profumerie, erboristerie, farmacie italiane dove vengono venduti normalmente i cosmetici e pochissimi prodotti hanno questa certificazione. Non parliamo dei porta a porta.
    Questa estate siamo stati in ferie in Germania a Berlino e abbiamo provato a fare la stessa domanda ai negozi e farmacie. Quasi tutti ce l’avevano, me l’hanno fatto anche vedere.

    Provate anche voi quando vi capiterà di entrare in una profumeria, dalla parrucchiera, in erboristeria, al supermercato, in farmacia…

    Per questo motivo in Italia non ci fidiamo più di comprare cosmetici dato che nessun prodotto è in regola. Finché chi vende cosmetici in Italia non è in regola li ordineremo dalla Germania. Ma vi sembra sensato con la crisi che c’è che il consumatore sia costretto a comprare dall’estero in quanto le aziende italiane continuano a non essere a norma? Non vi sembra che qualcuno dovrebbe agire? Esempio Ministero della Salute, ASL e NAS?

    Cordialmente Daniele.

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