1. Cos’è la carta di credito?
La carta di credito è uno strumento di pagamento collegato a un rapporto di conto corrente, costituito da una tessera di plastica che contiene dispositivi (microchip e/o banda magnetica) per il riconoscimento dei dati identificativi del titolare e alcuni elementi di sicurezza. Sul fronte della carta sono riportati le generalità del titolare, il numero della carta e la sua scadenza,mentre sul retro si trova il codice di controllo CVV2 o CVC2 (codici che nelle transazioni on-line garantiscono che colui che sta effettuando il pagamento sia in possesso della carta) e un apposito spazio in cui il titolare è tenuto a porre la propria firma.
2. Cosa posso fare con la carta di credito?
Attraverso questo strumento di pagamento “elettronico” è possibile:
– effettuare acquisti negli esercizi commerciali dotati di apposite apparecchiature elettroniche (P.O.S.- Point Of Sale)
– solo in Italia più di 1,2 milioni – senza costi aggiuntivi e senza contanti
– effettuare acquisti on-line
– prelevare contante presso lo sportello di alcune banche convenzionate e presso i Bancomat/A.T.M. (Automatic Teller Machine) di quasi tutte le banche del mondo (con l’addebito di una commissione proporzionale alla somma prelevata con un eventuale minimo predefinito nel contratto). Le somme spese o prelevate verranno addebitate sul conto solo successivamente (comunque non oltre 30 giorni, se in unica soluzione, o in un periodo più lungo se è stato concordato un pagamento a rate mensili).
3. Come posso richiedere la carta di credito?
Per ottenere una carta di credito, collegata al proprio conto corrente, è necessario fare richiesta all’ente emittente presentando, oltre che un documento d’identità e il codice fiscale, la documentazione relativa al proprio reddito (busta paga in caso di lavoratore dipendente, dichiarazione dei redditi in caso di lavoratore autonomo e cedolino della pensione per i pensionati). Il rilascio della carta di credito è infatti subordinato a una valutazione circa l’effettiva capacità del richiedente di rimborsare le somme anticipate. Alla carta verrà associato un fido, definito “plafond”, che rappresenta il limite massimo mensile che il cliente potrà spendere utilizzando la carta.
4. Perché è possibile fare acquisti senza contante?
La carta di credito offre questo servizio grazie ad un sistema di autorizzazione basato su 3 contratti, sottoscritti dai 4 soggetti coinvolti:
– titolare della carta di credito,
– banca o emittente,
– circuito di pagamento (Visa, MasterCard, American Express, Diners, Maestro)
– esercente.
Contratto tra titolare della carta e banca o emittente attraverso il quale la banca o l’emittente mette a disposizione del titolare della carta fondi spendibili attraverso i circuiti di pagamento o disponibili per il prelievo tramite A.T.M. Il titolare della carta si impegna a far sì che al momento dell’addebito il saldo sul conto sia sufficiente a coprire l’intero importo speso (o la rata mensile in caso di revolving).
Contratto tra la banca o emittente e i circuiti di pagamento: i circuiti di pagamento si impegnano a pagare gli esercenti che hanno venduto beni o servizi o le banche che hanno anticipato contante. La banca e/o l’emittente si impegna a rimborsare in pari misura il circuito di pagamento.
Contratto tra circuito di pagamento ed esercente (o banche che anticipano contante tramite sportello Bancomat – A.T.M.): il circuito di pagamento paga l’esercente (o la banca) entro un breve periodo (non oltre 30 giorni). In tal modo l’esercente non corre il rischio di ricevere dai clienti contante falso o assegni falsi o rubati. Per questi servizi l’esercente paga una commissione al circuito di pagamento.
5. Perché l’esercente richiede un documento di identità quando si paga con la carta di credito?
A chi desidera pagare gli acquisti con la carta di credito, l’esercente dovrebbe chiedere un documento di identità per identificare il titolare, verificando la coerenza del nominativo riportato sulla plastica e la firma apposta sul retro della stessa, ed evitare un uso illecito della carta. Tale richiesta, rappresenta una tutela per il titolare della carta.
6. A cosa serve l’estratto conto?
L’estratto conto fornisce un resoconto puntuale e trasparente di tutte le spese compiute nei 30 giorni precedenti l’addebito. È uno strumento molto utile ai fini della sicurezza della carta poiché consente di visualizzare tutti i movimenti effettuati con la stessa e identificare eventuali movimenti non autorizzati. Le operazioni riportate possono essere contestate inviando all’emittente un reclamo in forma scritta entro 60 giorni dalla data dell’invio dell’estratto conto.
7. Quali e quanti tipi di carte di credito esistono
In funzione della modalità di restituzione della somma ricevuta a credito, si distinguono le carte tradizionali, che prevedono il rimborso in un’unica soluzione e le carte revolving, che prevedono una restituzione rateizzata (vedi anche il decalogo carte revolving). Esistono, inoltre, le carte di tipo tradizionale o revolving cosiddette co-branded, in quanto collegate al marchio (brand) di una specifica azienda, che permettono al titolare, in forza di accordi tra l’emittente delle carte e le singole aziende, di effettuare acquisti con una serie di facilitazioni (sconti e promozioni).
8. Cosa devo fare in caso di smarrimento o furto della carta?
Appena ci si accorge dello smarrimento o del furto della carta di pagamento occorre:
– bloccare subito la carta telefonando al numero verde fornito dall’emittente per permettere l’immediata attivazione delle procedure di sicurezza che impediscono ulteriori utilizzi della carta. Quando si chiede il blocco, generalmente, l’operatore rilascia un numero che va inserito nella denuncia alle forze dell’ordine e comunicato alla banca
– avere certezza di avere bloccato tutte le carte smarrite o rubate (sia di credito che di debito)
– recarsi presso i Carabinieri o la Polizia per presentare la denuncia che dovrà essere successivamente consegnata alla propria banca.
9. L’utilizzo di questi strumenti è sicuro?
I principali rischi sono quelli legati alle frodi: clonazione e phishing.Con la clonazione, le informazioni contenute nella banda magnetica della carta vengono copiate, attraverso la manipolazione dei lettori utilizzati dagli sportelli Bancomat o dagli esercenti e, trasferite su analoghi supporti di plastica. Recentemente, con l’inserimento del microchip, tale possibilità è stata bloccata. Il phishing è un reato informatico che, attraverso l’invio di messaggi di posta elettronica in cui viene imitata la grafica di siti bancari o postali, mira a ottenere dalle “vittime” la password di accesso al conto corrente, le password che autorizzano i pagamenti oppure il numero della carta di credito ed il relativo codice di controllo.
10. Quali strumenti utilizza la banca per rendere sicuro l’uso delle carte?
La legge prevede che la banca o l’istituto di credito emittente una carta di pagamento adotti tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza nell’utilizzo di questi strumenti. Generalmente gli enti emittenti si avvalgono di sistemi di monitoraggio che spesso individuano tempestivamente possibili eventi fraudolenti, alcuni di questi sistemi prevedono anche l’invio di SMS gratuiti al titolare della carta per verificare la genuinità delle operazioni. Alcuni istituti di credito offrono anche coperture assicurative che intervengono a risarcimento del cliente in diverse casistiche, quali clonazioni e frodi informatiche.
Il decalogo delle carte di credito e gli altri decaloghi sono reperibili sul sito di Unicredit e della Casa del Consumatore.