Consumatore

Obbligazioni Convertendo BPM: dalla prossima settimana i primi rimborsi

La procedura di conciliazione BPM/Associazioni dei consumatori entra nel vivo la prossima settimana con l’avvio delle prime procedure per i rimborsi. La Casa del Consumatore è a disposizione (GRATIS) di tutti i clienti danneggiati dall’acquisto delle obbligazioni per l’assistenza nella redazione delle richiesta di accesso alla procedura.

Si ricorda che possono acecdere alla procedura:
– i clienti, persone fisiche, che nel periodo compreso tra il 7 settembre 2009 ed il 30 dicembre 2009, hanno sottoscritto obbligazioni del Convertendo presso una filiale delle Banche del Gruppo BPM (ossia, oltre alla Capogruppo, la Banca di Legnano – incorporante la CR Alessandria – e la Banca Popolare di Mantova);
– i clienti persone fisiche che, nel periodo compreso tra il 15 giugno 2009 ed il 16 luglio 2009, hanno acquistato diritti di opzione su obbligazioni del Convertendo presso una filiale delle Banche del Gruppo BPM.

Sono invece esclusi dalla procedura gli investitori istituzionali e coloro che, essendo già azionisti di BPM, abbiano esercitato i propri diritti di opzione spettanti in relazione alle obbligazioni del Convertendo nel periodo compreso tra il 15 giugno 2009 ed il 3 luglio 2009 o abbiano acquistato, in qualunque momento, ulteriori diritti di opzione a integrazione di quelli loro assegnati, nonché i clienti che hanno acquistato il Convertendo in Internet.

Per cliente si intende chi lo era la momento della sottoscrizione (quindi rientrano nella procedura anche coloro che oggi non lo sono più).

Le posizioni verranno inquadrate in tre categorie:
Categoria A: rimborso massimo sino al 100% della perdita; in questa fascia rientreranno solo i casi particolari, ovvero situazioni gravissime e comunque ben documentate (es. a seguito della perdita il cliente non è più stato in grado di far fronte alle sue esigenze primarie, ha dovuto sottoporsi a  cure mediche, erano i soldi per acquistare la casa, o mandare i figli a scuola, ecc….), che verranno valutati caso per caso sulla base della documentazione fornita dal cliente per comprovare la propria particolare situazione.
Categoria B: rimborso massimo sino al 60% della perdita; si prevede che sarà la categoria ove rientrerà il 95% circa dei rimborsi.
Categoria C: nessun rimborso. Saranno classificati in questa categoria coloro che:
– rientrano nella categoria degli esclusi all’ammissibilità alla procedura (acquistato online, azionisti che hanno comprato al di fuori del periodo interessato);
– in base al questionario Mifid (compilato e sottoscritto da ogni cliente al momento della sottoscrizione): coloro che risultano avere un alto profilo di conoscenza del prodotto e un alta propensione al rischio; coloro che hanno un alto grado di esperienza nel settore; se sono investitori abituali e assidui e tendono ad acquistare soprattutto prodotti ad alto rischio; l’elevata incidenza dell’investimento sul patrimonio del cliente; e l’obiettivo finale (se si è fatto per speculazione)

Ogni caso sarà valutato singolarmente, analizzando la storia di ogni cliente (i suoi investimenti, anche precedenti, il suo grado di istruzione, il suo lavoro, il questionario Mifid compilato a suo tempo e quello nuovo creato per la conciliazione, ecc…) ricostruendo il più dettagliatamente possibile il profilo del cliente.

Per la valutazione del profilo del cliente si farà riferimento ad una griglia di valutazione con specifici parametri.

La trattazione di ciascuna posizione avverrà entro sessanta giorni dal ricevimento della domanda del cliente.

I conciliatori (dell’associazione e della banca) formuleranno una proposta di conciliazione che verrà comunicata al cliente tramite verbale di accordo (firmato da entrambi i conciliatori) mediante  raccomandata a/r inviata dalla banca. Il cliente potrà decidere di accettare (e quindi firmare il verbale e restituirlo entro 30 giorni alla banca) oppure rifiutare. In questo caso la conciliazione si chiuderà negativamente e il consumatore potrà continuare per altre vie che riterrà più opportune per richiedere il rimborso.

Per saperne di più potete contattare la Casa del Consumatore e leggere i nostri precedenti articoli.

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