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Tariffa bioraria: dov’è la convenienza?

Sono state introdotte due anni fa con l’obiettivo di cambiare le abitudini dei consumatori dietro la promessa di un maggior risparmio, ma oggi le tariffe biorarie si sono rivelate una grande delusione. La convenienza, infatti, è minima e in certi casi addirittura nulla. A quanto pare la colpa è delle energie rinnovabili. Vediamo il perchè…

In questi anni il mercato della produzione di energia elettrica sta subendo una vera e propria rivoluzione: è sempre maggiore la potenza derivante da fonti rinnovabili, specialmente il fotovoltaico e l’eolico.
Ma questi impianti rinnovabili hanno la precedenza sulle altre forme di energia e, soprattutto, funzionano a pieno regime proprio nelle ore diurne, cioè nella fascia oraria di punta (dalle 8 alle 19).
Di conseguenza, le centrali elettriche “tradizionali” si trovano a dover sostenere la maggiore richiesta di energia proprio nelle ore serali, quando il sole cala ed il vento si calma. E i proprietari degli impianti che fanno? Per recuperare ciò che hanno perso durante il giorno, alzano i prezzi della sera.
Risultato: nessun risparmio per i consumatori del mercato tutelato che azionano gli elettrodomestici nelle ore intermedie nella vana speranza di spendere meno.

Parliamo di cifre…
Due anni fa, quando furono introdotte le fasce biorarie, la differenza di prezzo tra la fascia F1 e le F2 ed F3 arrivava fino al 5%: il risparmio in bolletta era evidente. Oggi, purtroppo, non è più così.
Nel 2011 il prezzo dell’energia nelle ore di punta (dalle 8 alle 17) è aumentato del 7% rispetto al 2010. Ma nella fascia compresa tra le 17 e le 21 l’aumento è stato addirittura del 30%.
Ma, di male in peggio: nel marzo 2012 il prezzo dell’energia nelle ore serali ha superato quello della fascia diurna: 93 € contro 83 € per metrowattora!
Una vera e propria beffa per le casalinghe che hanno aspettato la sera per far funzionare lavatrici e lavastoviglie sperando di risparmiare qualche euro in bolletta.

Insomma, sembra che ad oggi la convenienza si abbia soltanto nelle c.d. “ore fuori punta”, ovvero nella fascia F3 che comprende la nottata dei giorni feriali (da mezzanotte alle 7 del mattino) e l’intera giornata dei festivi. Ma il consumatore medio ha bisogno di lavare piatti e vestiti quotidianamente, senza contare che nei condomini oltre le dieci di sera rumori come quelli di certe lavatrici sono intollerabili.

Allora ci chiediamo: vale ancora la pena incentivare il consumo casalingo serale oppure è necessario modificare la suddivisione in fasce orarie? I consumatori più diligenti riusciranno ad avere un reale risparmio in bolletta?
La parola all’Autorità Garante per l’Energia Elettrica e il Gas.

Avv. Valeria Gritti
Casa del Consumatore – sede di Genova

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