Affitti in nero, la finanza interroga gli studenti…

Non è bastata la normativa sulla cedolare secca a dissuadere molti proprietari dall’affittare in nero i propri immobili. Ora ci prova la Guardia di Finanza a smascherare chi fa il furbo…

Si tratta di una pratica ancora molto diffusa. Quelli che maggiormente la subiscono, in genere, sono gli studenti che hanno la “sfortuna” di abitare troppo distanti dalla sede della facoltà prescelta.
Oltre a doversi spesso accontentare di appartamenti di piccole dimensioni, mal arredati e comunque poco confortevoli, gli universitari si trovano a dover sostenere affitti piuttosto alti.
A guadagnarci, però, sono solo i padroni di casa: al contratto di affitto, magari stipulato “a voce” e, in ogni caso, non registrato, non corrisponde quasi mai un reale risparmio per il conduttore.

Di recente, però, la Guardia di Finanza ha ideato nuovi metodi per combattere il “mercato nero” delle locazioni.
La prima di queste strategie è stata messa in atto a Bari ed ha consentito di smascherare molti evasori.
Il metodo è questo: si richiede all’Università di fornire i nominativi degli iscritti “fuori sede”, si selezionano quelli residenti a oltre 50 km di distanza dalla facoltà e si invia loro un questionario per raccogliere informazioni su stanze o appartamenti da loro eventualmente presi in affitto.
Affinchè la compilazione dei questionari avvenga in maniera corretta e le informazioni così fornite siano attendibili, vengono previste e applicate sanzioni a chi non restituisce il questionario oppure vi inserisce dati non veritieri.

Con questo metodo, nella sola città di Bari sono stati scoperti più di 350 contratti di locazione transitoria in nero.
Purtroppo, però, sono state applicate sanzioni a circa 50 studenti che, forse per paura o per omertà, non hanno riconsegnato i questionari o li hanno compilati con risposte non corrispondenti al vero.

7 risposte a “Affitti in nero, la finanza interroga gli studenti…

  1. Purtoppo ci vanno di mezzo quei poveri studenti che per paura di essere messi fuori di casa improvvisamente non denunciano questi spiacevoli episodi. In questo caso bisogna salvaguardare gli studenti obbligando i proprietari a non metterli fuori per almeno 2 anni altrimenti saranno sanzionati pesantemente.

  2. Salve! anche noi lavoratori fuori sede abbiamo molto spesso lo stesso problema.Io vivo da anni in Italia,e ancora sino ad oggi proprietario di casa non vuole farmi il contratto di affitto,nonostante che ho chiesto diverse volte.,io non ho aggevolazioni fiscali,perche non posso scarichare affitto dal modulo 730,lavoro onestamente.pago le tasse e non posso fare niente! (scusate mio italiano pero sono polacca) Grazie.Monika H

  3. Questa pratica era diffusa anche dieci anni fa. Un questionario con domande compilative arrivo’ anche a me che ovviamente dichiarai la verità sul mio contratto in nero assieme ad altri 4 studenti. Spero che abbiano strozzato l’evasore. Tuttavia non mi piacciono queste pratiche, il debole ci va sempre di mezzo. E’ chiaro che in Italia non c’è e non ci sarà mai la volontà di eradicare il fenomeno, proprio perchè il debole è escluso dai profitti in nero. Siamo un Paese inevitabilmente destinato a fallire, vedrete.

  4. Con l’introduzione della cedolare secca è stata introdotta la possibilità, per il locatario “in nero”, di denunciare il locatore ottenendo in cambio la possibilità di ottenere un regolare contratto di locazione con durata 4+4 e, con decorrenza dalla data di registrazione, il canone è fissato in misura pari al triplo delle rendita catastale, ovvero un importo che di regola è 1/4 di quello normalmente pagato.
    Basta informarsi un pò ed i modi per punire questa gente si trovano.
    @Eracle:
    sinceramente non avendo nè la possibilità nè la voglia di andarmene da questo bellissimo Paese mi impegno affinchè le cose vadano meglio piuttosto che attenderne il fallimento.

  5. E’ la paura che spesso trattiene molti a non denunciare. Anche se come dice Salvo ci sono dei modi per non farsi buttare fuori, questo non vuol dire che può renderti la permanenza poco piacevole o trovare altri metodi per “costringerti” ad andare via. Io ho la fortuna di aver trovato sia casa che ufficio con contratto regolare a Roma e posso scaricare entrambi i costi. Almeno per gli uffici è più facile trovarli con i contratti, basta rivolgersi ad una agenzia invece che ad un privato

  6. Salve, sono uno studente fuori sede con lo stesso problema del “contratto assente”.
    So che anche presso il mio Ateneo la GdF sta inviando questo famoso Questionario. La mia domanda è: pur dichiarando tutta la verità, lo studente senza regolare contratto potrebbe essere soggetto a sanzioni pecuniarie o legali?
    Grazie

  7. io ho compilato il modulo scrivendo la verità e il 2 gennaio 2013 mi sono arrivate delle buste dell’agenzia dell’entrata con delle sanzioni di oltre 400 euro per non aver pagato la registrazione del contratto di locazione. Ecco come viene ripagata la sincerità e la correttezza delle persone oneste. grazie agenzia dell’entrate

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