Il Piano Famiglie, siglato per la prima volta il 18 dicembre 2009 tra l’Abi e 13 Associazioni dei consumatori (Acu, Adiconsum, Adoc, Assoconsum, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori), è stato già prorogato nel 2011. Secondo gli ultimi dati disponibili, al 30 novembre 2011 le banche hanno sospeso oltre 55.000 mutui, garantendo alle famiglie interessate una liquidità complessiva di oltre 420 milioni di euro, pari a 7.636 euro a famiglia.
I contenuti dell’accordo restano più o meno immutati; viene soltanto rimodulato a 90 giorni (invece che 180) l’arco temporale per la definizione di ritardo nel pagamento delle rate. Le banche che aderiscono all’iniziativa sono le stesse, a meno che non comunichino all’Abi una volontà diversa.
Positiva la richiesta congiunta sia da parte di Abi che dei Consumatori al Governo di un emendamento che consenta l’accesso al Fondo del Ministero dell’Economia a coloro che non riuscissero, dopo il Piano Famiglie, a riprendere i pagamenti.