La lotteria dei risarcimenti ai passeggeri Costa Concordia

Giovedì scorso quindici associazioni nazionali di consumatori, dopo lunga trattativa con Costa Crociere, hanno ottenuto un risarcimento automatico e immediato per tutti gli sfortunati passeggeri della Costa Concordia. Un risultato che quelle associazioni, nella loro visione “collettiva” del problema, hanno giudicato molto positivo.

Sta però facendo molto discutere l’importo del risarcimento: si tratta di 11 mila euro a persona, a cui vanno aggiunti il rimborso del biglietto, di tutte le spese sostenute e l’eventuale polizza aggiuntiva firmata a bordo per assicurare il bagaglio, che resta valida.
In buona sostanza è stato calcolato che ogni passeggero potrebbe aver diritto complessivamente a circa 14 mila euro, oltre alle cure, a spese di Costa Crociere, per i casi di chi ha bisogno di  terapie per superare lo shock per quanto accaduto.

Alcuni hanno definito l’offerta di Costa Crociere “un’elemosina”, altri addirittura “uno scherzo”.
Nel frattempo si moltiplicano, in Italia e nel mondo, promesse fantamilionarie per i  passeggeri della Costa Concordia, che secondo alcuni avrebbero diritto addirittura a cento milioni di dollari a testa. Una somma da lotteria che farebbe maledire al resto dell’Italia di non essere stati a bordo quel giorno.

Il paradossale è però che, se davvero qualcuno ottenesse la condanna ad un risarcimento personale da cento milioni di dollari, la Compagnia fallirebbe seduta stante, non pagando nessuno.
Fatto sta che le promesse di maxirisarcimenti si moltiplicano, dal sud all’estremo nord della nostra penisola, dalla Germania alla Francia, dagli Stati Uniti all’Australia.
Come deve allora comportarsi il naufrago “tipo”, accettare la proposta di Costa Crociere o respingerla e confidare in maggiori, futuri ed eventuali, importi?

La questione è indubbiamente complessa e variabile da caso a caso, ma facciamo un esempio per cominciare a prendere un po’ le misure. Sapete a quanto ammonta, secondo le tabelle del Tribunale di Milano, ormai adottate da quasi tutti i tribunali d’Italia, il risarcimento dovuto ad un ragazzo di 24 anni reso invalido al 100%? Un milione di euro.
Abbiamo sentito in questi giorni i racconti di alcuni naufraghi e spesso ci si è accapponata la pelle, ad immaginarci al loro posto.
Pensiamo però, ovviamente vittime escluse, che la loro pur terribile esperienza non sia neppure lontanamente paragonabile all’invalidità al 100% del ragazzo di 24 anni.

Allora che fare? Accettare il risarcimento offerto dalla compagnia oppure no?
Favorire un risarcimento che ripaghi tutti o cercare l’affondo personale?

Il consiglio del blog del consumatore è questo: non avete subito danni fisici, non siete in grado di provare il valore del vostro bagaglio e state superando o avete già superato la paura per quanto vi è accaduto? Allora accettate la proposta di Costa Crociere, perché in causa potrebbe andarvi anche peggio (ma a quel punto la notizia sarà “vecchia” e nessun giornale parlerà della vostra fregatura).

Se invece avete avuto danni fisici, o vi resta un forte trauma psicologico, o il bagaglio che avevate era di notevole valore, allora chiedete un esame specifico della vostra situazione: le stesse associazioni di consumatori che hanno concordato il risarcimento per tutti sono a disposizione per aiutarvi, e non vi suggeriranno certo di aderire al risarcimento forfettario, se nel vostro caso non sarebbe adeguato.

2 risposte a “La lotteria dei risarcimenti ai passeggeri Costa Concordia

  1. Buongiorno:

    scusate il disturbo ma io volevo solo fare presente alcune mie considerazioni riguardo un eventuale mancato danno ecologico, ambientale ed economico della nostra costa del Tirreno.

    sicuramente ci hanno già pensato i tecnici della costa Crociere solo che forse non hanno ancora avuto modo di farcelo sapere, siamo nel 2012 con tecnologie che 50 anni neanche ci sognavamo, si può saldare il ferro anche sott’acqua ma perfortuna lo squarcio della concordia e fuorni dall’acqua per me bastava saldare delle lastre di acciaio e chiudere la falla, abbiamo delle gru che se le avrebbero avute gli Egizi altro che piramidi es. la SAIPEN 7000 che agganciata nei punti di sollevamento della nave poteva essere riaddrizzata NON SOLLEVATA buttando fuori l’acqua contemporaneamente con delle pompe, solo dopo che piattaforma della saipen 7000 venga ormeggiata all’isola ALTRA FORTUNA in quanto in altre occasioni tale struttura lavora in dove il fondale è profondo e non vi sono punti di attracco.

    ecco secondo me così si potrebbe scongiurare il disastro ecologico ecc, e la nave lascerebbe l’isola del Giglio sul proprio scafo rimorchiandola, personalmente mi sembra una cosa relativamente semplice, ora bisogna capire se la societa armatrice non la prenda in considerazione forse perchè in questo caso l’assicurazione non rimborserebbe l’operazione.

    distinti saluti, ferrigno Luigi

  2. Buonasere,
    da giorni seguo la vicenda in tv restando soltanto amareggiato dalle notizie che ascolto.
    Sono un ufficiale della marina mercantile che lavora per una compagnia di navigazione italiana.
    Sono stato vittima e superstite di un disastro navale nel 2003. Sfortunatamente i disastri di navi da carico non fanno notizia come anche dopo la tragedia della Concordia l’equipaggio non viene preso in nessuna considerazione.
    Vedo in tv ogni giorno ospiti molti cosidetti esperti ma sfortunatamente nemmeno il personale della capitanerie ha ancora parlato dell’SMS (Safety Management System) o del DPA (Deputy Person Ashore )cioe’ il responsabile della nave , delegato dalla compagnia , in caso di gravi emergenze.
    Voglio informarvi che in tutte le compagnie , ne ho profonda esperienza , qualunque emergenza e avaria viene soppesata e gestita negli uffici e non sulle navi.
    Io stesso spesso sonostato costretto , pur avendo informato delle anomalie , a continuare la navigazione in condizioni estremamente pericolose

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