Gioco d’azzardo: allarme dipendenza

 

Introdotta e applicata con l’inizio del nuovo anno, è stata subito battezzata come “tassa sulla fortuna” la detrazione del 6% sulle vincite superiori a 500 euro alle lotterie istantanee (es. Gratta e vinci), al Superenalotto (e giochi collegati, es. Superstar) e alle videolotterie.
Nonostante l’incasso stimato di un miliardo di euro, secondo l’AAMS la nuova tassa non modificherà la domanda di gioco.

Ma quanto è ampia la domanda di gioco in Italia? Quali sono state le abitudini dei giocatori d’azzardo italiani nell’anno appena passato?
Lo svela una ricerca nazionale svolta dall’Associazione “Centro Sociale Papa Giovanni XXIII”, coordinata dal CONAGGA (Coordinamento Nazionale Gruppi per Giocatori d’Azzardo), in collaborazione con il CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza).

Ecco i dati più significativi.

Innanzitutto il gioco d’azzardo è più maschile (76,4% degli intervistati) che femminile (67,6% delle intervistate).
Particolarmente significativo è che il gioco d’azzardo aumenta con la diminuzione della scolarizzazione e dell’occupazione.
Sono di più i giocatori con licenza media rispetto ai laureati. Così come sono di più i giocatori cassintegrati o precari rispetto a quelli che lavorano a tempo indeterminato.
Giocatori incalliti si sono rivelati anche gli studenti (il 73,7% degli intervistati).
Non è un caso infatti che la motivazione principale che spinge le persone a giocare è proprio quella di vincere denaro; mentre, in pochi lo fanno per sfidare la sorte,per  misurare le proprie capacità tattiche o semplicemente per passare il tempo.
Il gioco in assoluto più praticato è il Gratta e Vinci, segue il Superenalotto, mentre il Lotto si piazza al terzo posto. In fondo alla classifica troviamo il gioco on line e le scommesse sportive.
Per quanto riguarda la tempistica, il dato allarmante riguarda quell’11,2% di italiani che giocano più di tre volte a settimana, oltre a quel 9,8% che dedica al gioco d’azzardo più di tre ore a settimana.
Preoccupa anche la percentuale, fortunatamente bassa, di chi spende oltre 1.200 euro al mese (uno stipendio!).
Nonostante il divieto di giocare d’azzardo, anche tra i minorenni sono diffusissimi il Gratta e vinci e i giochi online (i giovani hanno maggiore dimestichezza con la tecnologia). E anche per loro la principale motivazione è quella di fare soldi.

In conclusione, malgrado sia percepita da quasi tutti la pericolosità del gioco d’azzardo (circa il 90% degli intervistati), si stima che in Italia più di 800 mila persone siano giocatori patologici, mentre quasi due milioni siano a rischio di “ammalarsi”.

Per conoscere nel dettaglio tutti i risultati della ricerca, vi segnaliamo il sito www.libera-mente.org dove troverete anche il “test del giocatore” per verificare il rapporto che avete con il gioco.

Leggi anche: “Casinò online legali dal 18 luglio” e “Giochi e lotterie: tentare la fortuna per vincere la crisi”.

Una risposta a “Gioco d’azzardo: allarme dipendenza

  1. Numeri che non stupiscono, soprattutto se consideriamo che fasce di persone sono affette da questa dipendenza, come ben esplicato nell´articolo. Insomma, il gioco d´azzardo al posto della bottiglia o della siringa. Detto ciò, sono favorevole alla legalizzazione del gioco d´azzardo, intanto perchè una parte di soldi finisce nelle casse dello stato, come appunto avviene per l´alcol. Certo devono essere imposte delle regolamentazioni più ferree, soprattutto per quanto riguarda i giovani, anche se per quanto concerne il gioco online è chiaro che risulti molto più difficile, proprio per la maggior dimestichezza che dimostrano con le tecnologie. Anch´io gioco regolarmente a poker online, non lo trovo una cosa neccessariamente negativa, se uno è in grado di tenerlo sotto controllo. Ma questo vale per molte altre attività. In ogni caso non penso sia possibile pensare di rendere illegale il Gratta e Vinci, che a quanto pare è molto più problematico di poker, scommesse e casinò.

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