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Chi paga per le ore da incubo sui treni?

Da alcuni giorni prendere il treno è diventato, più del solito, un incubo.
Anche ieri mattina, pur in assenza di precipitazioni di neve e di pioggia, centinaia di treni sino giunti a destinazione con gravissimi ritardi, arrecando disagi e stress ai malcapitati viaggiatori.
Nel pomeriggio, al cadere dei primi fiocchi di neve, la situazione è degenerata, con affollamenti sulle banchine delle stazioni, treni trasformati in carri bestiame e svenimenti a bordo. Non si può contare il numero di treni soppressi, fermi per ore nelle stazioni e in ritardo abissale.
In Germania nevica sempre ma i treni arrivano in orario.
In Italia le stesse condizioni mettono in ginocchio la rete ferroviaria nazionale.
È tutta colpa del maltempo o magari Trenitalia avrebbe potuto evitare questa situazione? Perché i Frecciarossa hanno contenuto i ritardi su tratte da centinaia di chilometri mentre tanti treni dei pendolari sono stati abbandonati a se stessi?  

L’Amministratore delegato di Trenitalia ha già dichiarato che a suo parere i clienti non hanno diritto ad indennizzi per quanto accaduto in questi giorni. Egli allude evidentemente all’art. 7.6 (parte 2) delle Condizioni Generali di trasporto di Trenitalia che esonera (unilateralmente) Trenitalia da responsabilità per ritardo in caso di “circostanze non correlate all’esercizio ferroviario” (es. incendi, calamità naturali quali maltempo, allagamenti, smottamenti).
A nostro avviso considerare le prime nevi di questo inverno (o addirittura le ore antecedenti al loro arrivo) una “calamità naturale” è un po’ esagerato (!).
Ci chiediamo inoltre se la buona conoscenza delle condizioni generali di contratto non avrebbe potuto indurre Trenitalia a ricordarsi anche dell’esistenza dell’art. 7.4 della stessa parte 2, il quale stabilisce che  “quando Trenitalia, per esperienza, prevede oggettivamente che il ritardo in partenza o all’arrivo nella destinazione finale del viaggio risultante dal contratto di trasporto sia superiore a 60 minuti il viaggiatore ha
diritto a ricevere pasti e bevande
, in quantità ragionevole in funzione dei tempi di attesa se sono disponibili sul treno o in stazione e se possono essere ragionevolmente forniti”.
Invitiamo quindi tutti a richiedere a Trenitalia il risarcimento per i ritardi subiti.
Le regole per ottenere l’indennizzo sono alquanto complesse. Vi rinviamo al nostro sito dove potete trovare uno schema riassuntivo, le principali regole e la misura degli indennizzi.
Se Trenitalia non ci riconoscerà gli indennizzi dovuti, beh, forse avremo trovato la nostra prima class action del 2010…

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