Giochi e lotterie: tentare la fortuna per vincere la crisi

2008-2009, la crisi finanziaria e la recessione economica in generale colpiscono quasi tutti: diminuisce il potere d’acquisto dei consumatori, diminuisce il salario di molti lavoratori, diminuisce il fatturato delle aziende.
Quasi tutti, ma non tutti: una tendenza “inversamente proporzionale” si registra nel mercato dei giochi d’azzardo: scommesse sportive, lotterie istantanee e lotterie “tradizionali”, slot machines, videopoker, poker online, bingo, lotto, e chi più ne ha più ne metta.
Sembra che agli italiani, non potendo arricchirsi con il proprio stipendio, anzi, non riuscendo neppure a risparmiare per il futuro, non sia rimasto altro che tentare la fortuna: non possono fare grandi investimenti, ma qualche euro per una schedina del superenalotto, un biglietto della lotteria, un gratta & vinci, possono ancora permetterselo.
Effettivamente gli italiani che sperano di cambiare vita “giocando” sono molti, lo dimostra il fatturato di concessionarie come Snai, Sisal e Lottomatica: un impressionante giro d’affari di miliardi di euro.
Fortunatamente, grazie alle liberalizzazioni del 2006 e ai maggiori controlli per debellare il gioco illegale, la concorrenza in questo settore è nettamente aumentata con vantaggio anche per i giocatori/consumatori (maggiore offerta di prodotti e maggiore possibilità di vincita).
Del resto lo Stato ha un forte interesse a “legalizzare” e quindi controllare il gioco d’azzardo: rimpinguare l’erario. Buona parte dei proventi, infatti, verranno utilizzati per la ricostruzione dell’Aquila e di Messina e per la realizzazione di altre grandi opere infrastrutturali.
Con l’aumento della concorrenza in questo settore, è cresciuto non soltanto il numero dei vari corner e punti-gioco, ma anche il numero dei “prodotti” offerti sul mercato.
Per quanto riguarda la lotteria istantanea l’ultima creazione è “Win for life”: in palio c’è una rendita ventennale da 4.000 euro al mese. Uscito a settembre, “Win for life” ha superato ogni più rosea aspettativa della Sisal: in due settimane sono stati incassati più di 100 milioni di euro! Anche in questo caso, il 23% degli incassi spetta allo Stato che li destina alla ricostruzione abruzzese.
Insomma, in questo periodo di difficoltà economica gli italiani non dormono sonni tranquilli: invece che sognare numeri da giocare al lotto, preferiscono di gran lunga le lotterie istantanee. Non a caso, a quanto pare, se ne sta progettando una nuova che metterà in palio non denaro, bensì auto e buoni-spesa, ma anche addirittura case. Proposta allettante per chi non riesce a pagare il mutuo o comunque ad arrivare a fine mese.
Per quanto riguarda le scommesse sportive, il calcio si aggiudica il primo posto indiscusso (94% delle giocate). Nel 2009, anno dispari (niente Mondiali, né Europei) l’80% delle puntate calcistiche ha riguardato la serie A del campionato italiano. L’unica disciplina in cui si registrano cali è l’ippica dove le gare suscitano minor interesse e sono poco pubblicizzate, ma soprattutto dove il totonero continua a prevalere.
Altro settore in crescita è quello dei giochi online, dal classico poker al “Texas hold’em” che in America ha spopolato e si sta diffondendo anche in Europa.
Insomma l’Italia sta raggiungendo l’Inghilterra che è la vera patria del gioco d’azzardo.
Tuttavia, accanto alla maggioranza di chi gioca in maniera consapevole e senza eccedere, non si può negare l’esistenza di una minoranza di giocatori “patologici” che finiscono per rovinarsi, perdendo tutti i loro risparmi e arrivando ad indebitarsi.

4 risposte a “Giochi e lotterie: tentare la fortuna per vincere la crisi

  1. Io sono contro questi giochi, specialmete perchè molte persone che non hanno nemmeno un euro per comprarsi qualcosa da mangiare non fanno altro che spendere soldi su soldi per cercare la fortuna,facendo debiti su debiti

    TrinacriaVacanze.it

  2. Si poi adesso con il poker online, sembra che l’unica speranza per gli italiani per uscire dalla crisi sia giocare a Texas Hold’em… falsa speranza purtroppo, dove c’è chi vnce c’è anche chi perde…

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