Shopping online: la prudenza non è mai troppa

Nell’era di internet è possibile acquistare prodotti di ogni genere a un prezzo relativamente basso, restando comodamente a casa. Non ci riferiamo agli ormai “vecchi” cataloghi o televendite, bensì al fenomeno sempre più diffuso dell’e-commerce.
Sono sempre di più i consumatori che scelgono di fare acquisti via web: possono comprare i prodotti più disparati e introvabili, anche provenienti da paesi molto lontani, risparmiando tempo e spesso anche denaro, potendo fare un rapido confronto dei prezzi e quindi scegliere l’offerta più conveniente.
Insomma, si tratta di un mercato mondiale, però virtuale, quindi con i suoi pro e i suoi contro. In particolare la mancanza di contatto diretto tra acquirente e venditore non permette la reciproca verifica di affidabilità. E chi rischia di più è il consumatore che non sa con chi ha a che fare, se il prodotto gli verrà consegnato e se sarà quello da lui scelto, non sa se i suoi dati saranno utilizzati correttamente nel pieno rispetto della normativa sulla privacy, ma soprattutto non sa fino a che punto è sicuro il pagamento con carta di credito.
Non è il caso di demonizzare i siti di e-commerce ma bisogna essere prudenti e non avere fretta di concludere affari soltanto in apparenza vantaggiosi.
Ricordiamoci quindi che per fare acquisti online è consigliabile:
– utilizzare esclusivamente il proprio pc, assicurandosi che sia dotato di un buon antivirus e di un firewall;
– ricercare tutte le informazioni disponibili sul prodotto/servizio prescelto, tenendo presente che il prezzo indicato sia comprensivo di eventuali tasse, spese di spedizione, coperture assicurative e quant’altro;
– indagare sulla reputazione e sul grado di serietà del venditore: quindi individuare tutti i dati del negozio (meglio se non solo virtuale ma anche reale), in particolare il numero di partita iva che dovrebbe essere indicato sul sito e i vari recapiti, e rintracciare negli appositi forum eventuali segnalazioni di comportamenti scorretti;
– inserire il numero della carta di credito soltanto al momento dell’acquisto e non come informazione nei moduli relativi ai dati personali;
– stampare la pagina-web contenente gli estremi del contratto sottoscritto virtualmente in modo da averne una copia cartacea.

5 risposte a “Shopping online: la prudenza non è mai troppa

  1. Mi sono imbattuto in un sito di e-commerce U.S.A. che nella e-mail di conferma dell’acquisto ha inserito il CVV della mia carta di credito. Ho scritto a loro per evitare che si ripetesse l’imprudenza… per tutta risposta hanno annullato l’ordine. Un altro sito analogo (forse è la stessa banda, pardon… associazione) mi ha escluso appena hanno riconosciuto il mio nominativo. Solo per aver chiesto maggiore sicurezza per l’acquirente. Infatti se la email di conferma, con il codice CVV, fosse andata anche a chi riceve l’ordine e, quindi possiede tutte le informazioni della carta di credito? Che cosa può fare? Beh! Avendo tutti i dati della carta di credito ed il CVV svuotarla!
    Attenzione perchè in U.S.A. non è il primo sito in cui mi imbatto, dove esternamente alla fase di acquisto protetta (link in htts), si chiede il codice CVV.
    Non fornitelo mai, al di fuori della fase di acquisto protetta!!!

  2. Nell’e-commerce l’altro punto debole è la spedizione e la dogana. Purtroppo ne esiste una dove un pacco proveniente dagli U.S.A., con lo spedizioniere USPS, è bloccato da 30 giorni con falsa scusa. Inoltre non esiste la possibilità di reclamo reale sui pacchi internazionali, come se il pacco, una volta consegnato sul territorio Italiano, non avesse la tutela della legge Italiana sulla custodia dei beni. Qui le associazioni dei consumatori dovrebbero ugualmente muoversi per rivedere la carta dei servizi di alcuni enti pubblici, per tutelare maggiormente il consumatore, anche se acquista all’estero. Poter reclamare su un pacco che attendiamo, se è sul territorio italiano, deve ESSERE UN DIRITTO!!! Anche per evitare cattivi pensieri e, forse, “pratiche” a chi vi lavora.

  3. Ho effettuato un pagamento online con PAYPAL, che afferma che tale metodo non comporta costi per l’acquirente. Oltre alla beffa di vedermi richiesta la copia della carta di credito fronte e retro (sic!) dal fornitore, al mio diniego è stato annullato l’ordine (ma PAYPAL non garantisce sicurezza?). Risultato:
    1) ordine annullato
    2) PAYPAL ha preso il “pizzo” (8% dell’importo)
    3) dopo 5 giorni sono ancora in attesa del rimborso sulla carta di credito.
    E PAYPAL doveva essere una cosa seria….

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