Cardia: un errore quotare le società di calcio

“La crisi che ha colpito il sistema finanziario internazionale può trasformarsi in un’opportunità”. Così ha chiuso il proprio discorso il presidente della Consob Lamberto Cardia a chiusura dell’incontro annuale tenutosi oggi a Milano.
Il presidente ha ricordato il difficile percorso di questi ultimi mesi, la collaborazione con le istituzioni europee e mondiali, affermando il principio di necessaria centralità della tutela dei risparmiatori. Non ha risparmiato critiche alle agenzie di rating che saranno oggetto di una prossima regolamentazione europea ed ha evidenziato una scarsa sensibilità dei grandi gruppi bancari italiani nei confronti del cliente, al quale dovrebbe essere offerta una vera consulenza piuttosto che una vendita di prodotti.
Non sono poi mancate critiche alle banche (che vendono proprie obbligazioni alla clientela senza la dovuta trasparenza), ed alle pubbliche amministrazioni che si sono fatte incantare dalle promesse di facili guadagni con la sottoscrizione di derivati.
Ha infine chiamato “errore” la quotazione delle società calcistiche, i cui titoli sono facile preda degli umori dei tifosi e dei risultati della domenica.
Infine qualche numero: quasi 200 società sono state sanzionate con multe per complessivi 17,4 milioni di euro; solo 4 delle quasi 150 sentenze pronunciate sino ad oggi sulla eventuale corresponsabilità di Consob nei noti crac finanziari hanno dato torto all’Istituto di vigilanza.
Come dire… fidatevi di noi. E noi ci fidiamo e speriamo che nei prossimi mesi prosegua utilmente il necessario rafforzamento del controllo su società e mercati.

2 risposte a “Cardia: un errore quotare le società di calcio

  1. Le chiacchiere di Cardia vanno al vento direttamente visto che dice cose che sappiamo tutti: che le grandi banche e sopratutto le piccole non danno credito al piccolo risparmiatore. Come il caso mio che non sono riuscito a farmi dare diecimila euro di scoperto dalla banca UNICREDITO della privincia di Roma pur avendo in portafoglio, nella stessa banca, azioni industriali di Pirelli e Telecom per un valore ad ieri, di ottantamila euro e capitale di trecentocinquantamila. Le chiacchiere stanno a zero e fino a che non daranno la possibilità di spendere soldi a noi risparmiatori la crisi resterà forte!

  2. Per quanto riguarda il miglioramento del funzionamento della Borsa Valori secondo il mio parere, bisogna istituire due canali di contrattazione: uno per le famiglie e piccoli risparmiatori e l’altro solo per i grandi investitori il cui canale non farà prezzo, qualsiasi sia il quantitativo di titoli aquistato o venduto ma determinerà solo la capitalizzazione, e come prezzo userà quello dei piccoli risparmiatori, allo scopo che i grandi gruppi o fondi di investimento non creino turbative come succede tutti i giorni che su un titolo buttano tanti denari senza che il piccolo investitore possa intervenire e che resta di sicuro penalizzato!

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