4 risposte a “Biobanche: più informazioni sull’uso delle cellule staminali

  1. Un bell’articolo informativo che, dati alla mano, mi aiuta a farmi un’idea su questo tema. Mi sto documentando molto in rete.

  2. un articolo davvero utile! Penso che ci farò un pensierino. Avrei la possibilità di conservare il cordone ombelicale dell’erede… 🙂

  3. Le malattie trattabili con trapianti di cellule staminali sono molteplici e sul sito del Ministero della Salute Italiano è presente l’elenco delle patologie per le quali è consolidato l’uso per il trapianto di cellule staminali ematopoietiche, con comprovata documentazione di efficacia, e per le quali è possibile conservare il sangue cordonale per la propria famiglia a spese del SSN*.
    La sindrome da trapianto contro l’ospite è la complicazione più frequente e grave nei casi di trapianto e per questo è indispensabile trovare un donatore il più possibile compatibile. Per questo motivo nei casi di trapianto di midollo osseo, per esempio, si cerca un donatore compatibile prima tra i fratelli e sorelle del paziente, poi con i genitori e infine si amplierà la ricerca a tutto il raggio parentale. Qualora non si trovasse un soggetto compatibile all’interno della famiglia, lo si cercherà attraverso i registri dei donatori dove però le probabilità di trovare una compatibilità variano, a seconda della frequenza nella popolazione degli antigeni HLA dei paziente, da un minimo di 115000 a 111 milioni.
    Conservare le cellule staminali del cordone ombelicale risulta quindi essere importante perché sono compatibili al 100% con il bambino che è nato e nel 25/30% dei casi lo saranno per un fratellino o una sorellina.
    La conservazione di cellule staminali del cordone ombelicale è quindi definita autologa- familiare poiché è possibile l’utilizzo delle cellule da parte del bambino stesso (trapianto autologo) ma, previa l’esecuzione dei test di compatibilità, anche da parte di un altro membro della famiglia (uso allogenico diretto).
    Infine, per il rientro del campione in caso di necessità di un trapianto non credo sia corretto “ipotizzare che soltanto in casi di emergenza clinica un centro di trapianti ricorra a tali unità.”, ma al più sarà necessario che il trapianto sia effettuato per una patologia per cui esistono evidenze scientifiche* e che i laboratori dove è stata conservata la sacca di cellule staminali rispetti le direttive europee e possegga le adeguate certificazioni, tra le quali la più importante è la GMP.

    *http://www.trovanorme.salute.gov.it/renderPdf.spring?seriegu=SG&datagu=31/12/2009&redaz=09A15290&artp=1&art=1&subart=1&subart1=10&vers=1&prog=002

  4. Per i miei primi due figli ho scelto la banca pubblica ma in entrambi casi non sono riuscita a donarlo. Ora per il terzo mi sono rivolta ad una banca privata, scelta dopo accurata indagine. Visto la mia esperienza e visto che sono un medico specializzato in medicina preventiva mi metto a disposizione di chiunque abbia bisogno di informazioni, pro e contro sia della banca pubblica che di quella privata. Sono infatti convinta dell’importanza della conservazione delle cellule ombelicali e sono felice di aiutare le altre mamme in questa difficile scelta, perchè ritengo che nessun cordone ombelicale dovrebbe essere buttato, come invece purtroppo spesso succede. Per chi volesse contattarmi: carla.bozzi@hotmail.it oppure 380.5256195.
    Carla

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