Pagamenti elettronici: obbligo del POS e diritti dei consumatori

Negli ultimi anni l’Italia ha fatto grandi passi avanti nell’adozione dei pagamenti elettronici, rendendo sempre più comune nelle attività commerciali l’utilizzo del POS (acronimo dall’inglese Point of Sale, “punto di vendita”). L’obbligo di disporre di un POS per garantire l’accettazione di pagamenti elettronici su richiesta del cliente da parte di esercenti e liberi professionisti è stato introdotto in passato, ma solo successivamente reso obbligatorio con una serie di sanzioni per gli inadempienti. Può però capitare che un punto vendita si dichiari “impossibilitato” ad accettare pagamenti elettronici per svariati motivi. Come comportarsi in questo caso? Quali sono i diritti dei consumatori?

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Le carte di pagamento e la paura di frodi e clonazioni

Carte di credito a saldo, carte revolving, carte di debito (bancomat), prepagate ricaricabili oppure usa e getta. Sono molte le soluzioni che gli istituti di credito offrono ai clienti per i pagamenti elettronici a seconda delle varie esigenze: addebito immediato o mensile, rateizzato oppure in unica soluzione, ecc.
La praticità è quella di poter fare acquisti spendendo anche somme importanti, evitando di girare con il portafoglio pieno di contanti. La tracciabilità delle operazioni effettuate mediante l’estratto conto online o cartaceo è, poi, un utile strumento per monitorare le proprie spese
Il punto dolente del servizio rimane, però, quello della sicurezza.

Sono ancora forti e più o meno giustificate le diffidenze dei consumatori italiani e le loro preoccupazioni di essere vittime di frodi  e clonazioni. Se le banche mettono a punto sistemi tecnologici e strategie avanzate nella lotta contro la criminalità finanziaria, allo stesso tempo, però, sono sempre più affinate anche le tecniche utilizzate da truffatori e “clonatori” che utilizzano skimmer e microcamere abilmente posizionati.
Tale fenomeno è avvertito non solo come un rischio per l’economia individuale di ciascuno, ma anche come un vero e proprio problema sociale.

Proprio a questo proposito, la ACI Worldwide, una società che gestisce i pagamenti elettronici di oltre 750 istituti finanziari a livello internazionale nel dicembre 2010 ha condotto un sondaggio online presso 4.200 consumatori di 14 paesi rappresentativi delle varie economie mondiali: Australia, Brasile, Canada, Cina, Dubai, Francia, Germania, India, Italia, Paesei Bassi, Singapore, Svezia, UK e Usa. Continua a leggere