Microplastiche: contaminati sale, cozze e gamberi

Sale, cozze e gamberi sono risultati contaminati da microplastiche. L’indagine è stata realizzata da Altroconsumo, insieme ad altre quattro associazioni di consumatori di Austria, Belgio, Spagna e Danimarca. Sono stati analizzati campioni di sale marino, cozze e gamberi e più di due terzi dei campioni sono risultati contaminati da microplastiche.
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Stop alla plastica monouso: posate, cannucce e altro

A rappresentare il 70% dei rifiuti in mare sono bottiglie di plastica, cannucce, agitatori per bevande, cotton fioc, stoviglie e bastoncini per palloncini. A causa di ciò, la Commissione Europea deciso di raccogliere e ridurre entro il consumo di plastica monouso all’interno dell’UE. Dove è possibile, verranno utilizzate soluzioni alternativi per i prodotti in plastica monouso, mentre verrà limitato l’uso di quelli per i quali non esistono valide alternative, riducendone il consumo a livello nazionale. L‘Europa è la prima a intervenire incisivamente su un fronte che ha implicazioni mondiali.

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Nuove specie marine nel Mediterraneo: pericoli per l’ambiente

Nel Mediterraneo sono arrivati decine e decine di nuovi pesci: sono centinaia e, seguendo le correnti, arrivano nel nostro mare spesso trasportati involontariamente dalle barche. Il Mar Mediterraneo ospita oltre i due terzi del traffico navale a livello mondiale e ospita circa 1,5 milioni di imbarcazioni da diporto.

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Plastica in mare: basta usa e getta


Riciclare non sembra essere più sufficiente. L’inquinamento provocato dalle plastiche e dalle microplastiche gettate in mare sono un fenomeno molto grave che molte grandi aziende hanno contribuito a creare, riempiendo i loro prodotti con imballaggi in plastica usa-e-getta e di conseguenza anche i nostri mari. È stata lanciata una petizione per chiedere ai grandi gruppi dell’alimentare e dei detersivi di smettere di usare imballaggi di plastica monouso, che in gran parte non vengono riciclati e finiscono per inquinare.

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Un carrello di Co2

Noi consumatori che ogni settimana andiamo a fare la spesa al supermercato possiamo contribuire a ridurre il fenomeno del surriscaldamento globale?
Ebbene sì, attraverso una “spesa consapevole”, tenendo conto della quantità di anidride carbonica (il gas principale responsabile del c.d. effetto-serra) utilizzata nel ciclo di produzione degli alimenti che acquistiamo.

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