Auto in sosta ed aria condizionata accesa? Non conviene

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In queste giornate di caldo torrido sono sempre di più coloro che cercano di rifugiarsi al fresco ma, sia chi preferisce la montagna e chi invece un bel tuffo al mare, prima di raggiungere la destinazione scelta il primo refrigerio lo trova in automobile con l’aria condizionata.

Sappiate che ovunque decidiate di andare, c’è un importante norma del codice della strada che dovete conoscere per evitare di prendere una multa e sentire la vera vampata di calore!

Vi diciamo così perché il codice della strada prevede una multa piuttosto ingente per coloro che, con l’auto in sosta, tengono il motore acceso per far funzionare l’aria condizionata e godersi il fresco… quindi, cosa bisogna fare?

Conviene patire il caldo? Continua a leggere

Pista ciclabile: se c’è deve essere utilizzata?

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In tutta Italia, da Milano a Catania, le piste ciclabili stanno aumentando sempre di più, anche perché la bicicletta è un mezzo di trasporto utilizzato un po’ da tutti, sia adulti che bambini, perché è pratico, agile, permette di muoversi in libertà e soprattutto è economico!

Ma tutti quelli che vanno in bicicletta conoscono le regole che devono essere rispettate?

E soprattutto, in presenza di pista ciclabile, deve essere utilizzata? Continua a leggere

Circolazione stradale: i ciclisti devono viaggiare in fila?

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Con l’arrivo della bella stagione sempre più persone sono invogliate a tirare fuori la bicicletta, sia come alternativa ecologica all’automobile, che per fare sport all’aria aperta.

E’ un’attività fisica che gli italiani stanno sempre più apprezzando negli ultimi anni, ma le discussioni non mancano, soprattutto con gli automobilisti, spesso infuriati dalla presenza di ciclisti sulla carreggiata.

Tra clacsonate e gesti infastiditi dei ciclisti,  una delle questioni più dibattute è questa: i ciclisti devono stare in fila indiana oppure possono procedere in gruppo? Continua a leggere

Cartelle esattoriali: non pagate gli interessi sulle multe!

Avete ricevuto una cartella di pagamento per multe non pagate con addebito di  interessi semestrali 10% ai sensi della legge 689/1981 (codice tributo 5243)? Allora leggete questo articolo!

Una regola generale, prima di pagare la cartella, è verificare che il verbale vi sia stato a suo tempo notificato regolarmente e che dalla notifica del verbale  alla (richiesta di) notifica della cartella non siano passati più di cinque anni. Se vi trovate in questa situazione, vi conviene fare una richiesta di annullamento della cartella, perché l’omessa notifica del verbale o la notifica della cartella dopo cinque anni sono validi motivi per ottenere l’annullamento del ruolo.

Se però effettivamente la multa è da pagare, fate allora attenzione che non vi abbiano addebitato anche gli interessi semestrali del 10% (cod. tributo 5243), perché potete opporvi al loro pagamento! Continua a leggere

Autovelox: la multa si può contestare sulle strade secondarie

Gli autovelox, si sa, sono sistemi di rilevazione della velocità delle auto piuttosto sofisticati, ma non sono del tutto infallibili. Proprio per questo motivo, che siano in postazione fissa o mobile, con funzionamento laser, radar o a fotocellula, la regola generale è quella della contestazione immediata. Ciò significa che sul posto deve essere comunque presente un agente che verifichi la correttezza delle rilevazioni e fermi  l’automobilista trasgressore.

Gli autovelox devono poi essere omologati, correttamente tarati e posizionati, altrimenti la rilevazione è contestabile con ricorso contro la multa. In particolare sulle strade secondarie minori ci possono essere gli estremi per contestare la contravvenzione. Ecco se e quando pagare la multa… Continua a leggere

Ciclisti illuminati

La bicicletta è forse il mezzo di trasporto (o meglio di spostamento) più ecologico, economico, silenzioso e salutare, ma è considerato da molti, dati alla mano, quello più pericoloso.
La cultura della bicicletta è in continua espansione tanto che le dimensioni delle piste ciclabili (per la cui realizzazione i comuni italiani investono sempre di più) non sempre sono sufficienti a contenere tutto il traffico ciclistico, specie nella bella stagione.
Tuttavia, il ciclista che, per necessità (mancanza di percorsi protetti) o comodità (maggiore rapidità), transita nelle corsie di scorrimento dedicate al traffico veicolare, si ritrova spesso esposto a numerosi rischi, vista anche la maggiore velocità, stazza e potenza dei veicoli a motore.
Dal momento che la bicicletta è anche il mezzo più silenzioso e piccolo di dimensioni, è molto importante che si renda visibile e “percepibile” a distanza, specialmente col buio o comunque in situazioni di scarsa visibilità (nebbia fitta, pioggia forte, ecc.).

Il Codice della Strada prevede che i velocipedi siano dotati di adeguati dispositivi di illuminazione . In particolare: un fanale anteriore (luce gialla o bianca, ad alimentazione elettrica), una luce di posizione posteriore (rossa, ad alimentazione elettrica), due dispositivi catadiottrici (a luce riflessa) sui fianchetti dei pedali e due sui lati delle ruote.
Chi utilizza velocipedi privi di tali dispositivi funzionanti rischia non soltanto una multa, ma anche, in caso di sinistro, di vedersi addebitare totalmente o in parte la relativa responsabilità civile o penale.

Negli ultimi anni, però, ci si è resi conto che i fanali per le bici non sono in grado di assicurare visibilità ai ciclisti a lunghe distanze: in genere possono essere avvistati ad una distanza massima di 80 metri. Continua a leggere