Additivi e aromi alimentari: come limitarne il consumo

Gli additivi e gli aromi, anche se considerati innocui, andrebbero assunti solo quando è strettamente necessario. Ecco tutto quello che c’è da sapere, come imparare a riconoscerli e cosa fare per limitarne l’uso.

La maggior parte dei prodotti alimentari industriali contiene uno o più additivi naturali o artificiali. Queste sostanze vengono aggiunte per ragioni tecniche o commerciali e non hanno alcun valore nutritivo, possono essere utilizzati per rendere l’alimento più colorato, per mantenere l’aspetto e la consistenza originari fino al momento del consumo, per prolungare la conservazione e, spesso, anche per mascherare l’assenza di alcuni ingredienti o l’utilizzo di ingredienti di scarsa qualità.

Cosa dice l’etichetta
Quando un prodotto contiene additivi, l’etichetta deve indicare:
la categoria (conservanti, acidificanti, antiossidanti…);
il nome dell’additivo (acido sorbico, lecitina, cera d’api…) o il codice europeo (E 220, E 322, E 901…). Il nome dell’additivo e il codice possono essere tra parentesi o preceduti dai due punti.
Gli ingredienti e gli additivi sono sempre elencati in funzione della quantità contenuta nel prodotto in ordine decrescente, i primi ingredienti e i primi additivi sono dunque i più presenti nell’alimento in questione.

Per limitarne l’uso, è bene leggere le etichette e scegliere i prodotti che contengono meno additivi. È bene evitare i prodotti con un colore troppo appariscente, finto, che rivelano indubbiamente la presenza di coloranti.

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