Succhi, bibite e bevande: ecco cosa contengono

Cosa contiene un succo di frutta? Quali sono le bibite più sane? I succhi e le bevande in commercio non sono tutti uguali e leggere la lista degli ingredienti è un’abitudine fondamentale. Continua a leggere per saperne di più.Sicuramente consumare di tanto in tanto un succo o una bibita rinfresca e fa piacere, sarebbe però importante leggere attentamente l’etichetta guardando non solo gli ingredienti ma anche i valori nutrizionali che indicano gli zuccheri contenuti e altre specifiche relative alla bevanda in questione. In commercio ci sono prodotti molto differenti tra loro, e alcuni, anche se composti da un’alta percentuale di frutta, contengono spesso anche aromi e additivi. Inoltre, la frutta utilizzata raramente è fresca, è il caso ad esempio delle bevande a base di frutta e di quelle analcoliche, bevande frizzanti e non, energy drink e tanto altro.

Bevande a base di frutta
Questa categoria comprende diversi prodotti in cui il succo di frutta è presente in quantità variabile dal minimo, fissato dalla legge del 12%, fino addirittura al 70%. Per il resto, il prodotto contiene acqua, zucchero (senza limitazioni), additivi impiegati per stabilizzare colore e carica microbica oltre ad aromi per rinforzarne il gusto visto che il succo di frutta utilizzato per realizzare la bevanda non è mai un prodotto fresco, può essere aggiunto sotto forma di concentrato, naturale, liofilizzato, sciroppato. Il prodotto è venduto come aranciata o limonata e può essere gasato.

Tè freddo in bottiglia
Il tè freddo in bottiglia o in polvere non coincide di per sé con gli infusi, la preparazione industriale di queste bevande prevede l’aggiunta di zuccheri in quantità importanti, superiori agli altri ingredienti. Per limitare il notevole apporto calorico, sono presenti sul mercato anche prodotti in cui lo zucchero è stato sostituito parzialmente o interamente dagli edulcoranti.

Nettari e polpe
Nettari e polpe, a differenza delle bevande non possono contenere aromi. Per quanto riguarda il nettare di frutta, la percentuale di frutta varia dal 25% dei succhi di banana al 50% di quelli di mela e pera. Lo zucchero (anche misto ad altri dolcificanti) e ammesso fino al 20% del prodotto. La frutta è in forma di succo, anche concentrato, o polpa in purea.
Per quanto riguarda le polpe, si distinguono dai nettari solo perché la frutta è presente esclusivamente in forma di polpa in purea.

Bevande energetiche
I cosiddetti energy drink sono bevande non alcoliche che, secondo quanto leggiamo in etichetta, contengono diverse sostanze stimolanti. È necessario precisare che energy drink non è sinonimo di sport drink, termine con il quale si indica un integratore idrosalino che contiene soltanto sali minerali e carboidrati, quindi è finalizzato a reintegrare le perdite idrosaline dovute all’attività fisica e per questo assunto prevalentemente da chi fa sport.
A livello mondiale, le bevande energetiche sono commercializzate in più di 165 Paesi, compresi gli stati dell’UE. La loro presenza sul mercato risale a circa 25 anni fa mentre in Italia sono apparse già da oltre 10 anni. La vendita di tali prodotti è stata vietata per diversi anni in alcune nazioni europee ed è stata messa in discussione anche negli USA a seguito delle possibili conseguenze e disturbi, dovuti al consumo eccessivo. Il loro contenuto di caffeina è il più elevato tra le bevande (escludendo il caffè espresso).
Oltre alla caffeina, possiamo trovare estratti di guaranà, questa pianta contiene naturalmente la caffeina e ne aumenta il contenuto finale, se presente nella bevanda. In molti energy drink è presente anche la Taurina, un amminoacido naturalmente presente nei tessuti animali: si tratta anche in questo caso di un potenziatore della caffeina.

100% succo di frutta
Contiene solo frutta, senza ulteriore aggiunta di acqua, e alcuna aggiunta di zucchero, edulcoranti o additivi. Questo può essere ottenuto per spremitura del frutto oppure per ricostituzione dal succo concentrato di un frutto.
Il succo da concentrato è riconoscibile dalla dicitura in etichetta “a base di succo concentrato”, e ottenuto con evaporazione ad alta temperatura, viene ricostituito con aggiunta di acqua, addizionato di aromi recuperati al momento della lavorazione e sterilizzato prima del confezionamento. Contiene meno vitamine della spremuta. Si conserva a temperatura ambiente per circa un anno, ma va consumato in pochi giorni dopo l’apertura.
La spremuta è ottenuta da succo di agrumi fresco o congelato, subisce una sola pastorizzazione, prima del confezionamento, ed è il prodotto più simile alla spremuta fresca, di cui conserva gran parte di gusto e proprietà nutritive.

 

Articolo realizzato nell’ambito del progetto La Spesa Che Sfida, finanziato dal Ministero dello sviluppo economico (DM 7 febbraio 2018)

 

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