Nuove specie marine nel Mediterraneo: pericoli per l’ambiente

Nel Mediterraneo sono arrivati decine e decine di nuovi pesci: sono centinaia e, seguendo le correnti, arrivano nel nostro mare spesso trasportati involontariamente dalle barche. Il Mar Mediterraneo ospita oltre i due terzi del traffico navale a livello mondiale e ospita circa 1,5 milioni di imbarcazioni da diporto.

Le specie marine “aliene”, però, possono rappresentare un pericolo serio.
Il pesce palla maculato è un pesce di origine tropicale altamente tossico al consumo, avvistato nel Mediterraneo per la prima volta nel 2003 e oggi all’origine di seri problemi ecologici e sanitari in paesi come Turchia, Grecia, Cipro, Egitto ed Israele.
Il progetto europeo di formazione e informazione sulle specie aliene invasive Life Asap (Alien Species Awareness Program), vuole porre l’accento su una delle principali minacce che la diversità biologica mondiale rappresentata dalle specie “aliene” deve affrontare.
Con il termine “aliene” si intendono piante e animali che vivono in un territorio diverso da quello di cui sono originarie. Esse si trovano in un nuovo habitat e possono adattarsi ad esso, cambiandone radicalmente l’equilibrio. Le conseguenze sono molto gravi, esse sono fra le maggiori minacce al patrimonio naturale. La diffusione di queste specie rappresenta una minaccia per la biodiversità.

Le minacce sono: cambiamenti climatici, inquinamento, degradazione degli habitat naturali, estinzione delle specie autoctone, modifica della composizione delle specie presenti in una certa area o delle dinamiche di erosione del suolo…
In Italia sono presenti più di 3000 specie aliene di cui oltre il 15% invasive, introdotte spesso volontariamente. Negli ultimi 30 anni, il numero delle specie aliene in Italia è aumentato parecchio, nel Mediterraneo, in particolare, il numero di specie aliene marine è più che raddoppiato.
Molte di queste specie arrivano attraverso il canale di Suez, la metà di queste è stata introdotta per mano dell´uomo (con il trasporto navale ad esempio), mentre le altre potrebbero essere entrate attraverso lo Stretto di Gibilterra dall’Oceano Atlantico.
Il problema è particolarmente grave nelle aree marine protette e nelle zone costiere. Ad esempio la diffusione del Pesce scorpione preoccupa molto: dal Mar Rosso ha raggiunto a oggi la Tunisia, mentre un esemplare è stato osservato lungo le coste della Sicilia. Il pesce palla maculato, invece, è tossico.
Sono presenti oltre ai pesci alcune alghe invasive, come la Caulerpa cylindracea e la Lophocladia lallemandii che possono provocare impatti severi sugli habitat naturali ricoprendo i fondali e mettendo a rischio la salute delle coste.

Di chi è la responsabilità? Come si può risolvere il problema?
Il responsabile di questa invasione è l’uomo che, inconsapevolmente o accidentalmente, favorisce il diffondersi di specie animali e vegetali al di fuori delle aree di origine. Proprio l’uomo deve intervenire al più presto possibile per fermare il fenomeno e contenerne gli effetti comportandosi responsabilmente.

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