Merce non consegnata: crazystorebay.com multato per 50 mila euro

Informazioni non veritiere, merce non consegnata, ostacoli e ritardi nel rimborso del prezzo pagato: sono alcuni degli inconvenienti dell’e-commerce, e sono i motivi per cui l’Antitrust ha sanzionato il sito crazystorebay.com e la Casa del Consumatore ha lanciato un’azione collettiva per tutelare i diritti dei clienti che non hanno ricevuto consegna dei prodotti acquistati e pagati (leggi qui come aderire).

L’esercizio del commercio online, dove il pagamento del prezzo avviene spesso in anticipo rispetto alla spedizione della merce, impone ai professionisti specifici obblighi di correttezza. In particolare, i professionisti dovrebbero adeguatamente informare i clienti circa l’effettiva disponibilità dei prodotti offerti in vendita ed i tempi della loro consegna, nonché consentire loro l’esercizio dei propri diritti, dal recesso (esercitabile entro10 giorni lavorativi per i contratti a distanza) al tempestivo rimborso dal prezzo per il caso di mancata consegna della merce. Ma purtroppo non è sempre così…

Il sito crazystorebay.com svolge attività di commercio elettronico al dettaglio principalmente di elettrodomestici e prodotti elettronici ma anche casalinghi, articoli per l’infanzia ed articoli da regalo.
Vediamo nel dettaglio quali sono stati i comportamenti scorretti tenuti dal sito e come sono stati sanzionati dall’Antitrust.

Prima pratica commerciale scorretta: omesse o scorrette informazioni circa l’effettiva disponibilità dei prodotti ed i tempi di consegna
Dalle segnalazioni fatte da numerosi clienti e dalla successiva attività istruttoria svolta dall’Autorità Garante della concorrenza e del mercato è emersa una prassi piuttosto frequente: nonostante il sito indicasse alcuni prodotti come “disponibili”, la consegna non avveniva nei termini contrattuali, anzi, non avveniva proprio.
E di fronte alle richieste di chiarimenti circa lo stato di evasione del proprio ordine avanzate dai “fortunati” clienti che riuscivano a contattare i responsabili del sito (i numeri telefonici indicati erano spesso occupati o, addirittura inesistenti, e le mail non ricevevano quasi mai riscontro), le risposte erano evasive e non veritiere (articoli in fase di consegna da parte dei venditori, disponibilità di esemplari simili anche se non del tutto corrispondenti alla descrizione presente sul sito, promesse di pronta soluzione del problema). Il tutto probabilmente per temporeggiare e far desistere i clienti dal richiedere il rimborso del prezzo, rimborso che poi avveniva ben oltre il termine di consegna non rispettato: in media dopo 60 giorni dall’annullamento dell’ordine.
Insomma una serie di comportamenti che l’Antitrust ha ritenuto scorretti in quanto integranti una condotta non conforme al “livello di diligenza professionale ragionevolmente esigibile nel caso di specie”. Un sito come crazystorebay.com che utilizza un modello di business caratterizzato dalla mancanza di magazzino ed anche senza vincoli contrattuali coi fornitori, è pienamente consapevole di non poter garantire quantitativi tendenzialmente indeterminati dei prodotti offerti e deve renderne edotto il consumatore, tanto più in ragione della “politica di addebito preventivo del prezzo” (pagamento con bonifico o con carta di credito).
Sanzione: 25 mila euro.

Seconda pratica commerciale scorretta: ostacoli all’esercizio dei diritti contrattuali dei consumatori
La reiterata comunicazione di informazioni non veritiere circa lo stato di evasione degli ordini, le concrete prospettive di consegna della merce, l’espletamento delle operazioni di rimborso del prezzo integra una condotta idonea ad ostacolare o, comunque, ritardare l’esercizio dei propri diritti da parte dei consumatori, indotti a rimandare iniziative più incisive a tutela dei propri interessi.
I pochi che riuscivano a comunicare coi responsabili del sito, oltre a ricevere risposte evasive e non veritiere, venivano invitati a richiedere l’annullamento del proprio ordine. In buona sostanza: quello che era il diritto all’immediato rimborso del prezzo per inadempimento del professionista (mancata consegna) veniva “trasformato” in diritto di recesso per il quale era pure imposto il rispetto di “opinabili e diversificati oneri formali”.
Insomma, un ulteriore deficit di diligenza professionale da parte della società che avrebbe dovuto garantire al consumatore la piena, tempestiva ed incondizionata soddisfazione degli interessi posti alla base dei diritti riconosciuti dall’ordinamento, tenuto conto che si tratta di ipotesi di vendita a distanza dove l’addebito del prezzo è preventivo rispetto alla consegna del prodotto.
Sanzione: 25 mila euro.

Invitiamo, pertanto, tutti coloro che abbiano subito pratiche commerciali scorrette da parte di siti di commercio online a segnalarle, oltre che all’Antitrust, anche alla Casa del Consumatore al seguente indirizzo mail: info@casadelconsumatore.it.

Se avete ordinato prodotti su crazystorebay.com e non avete ancora ricevuto la consegna, compilate la diffida da inviare al sito e aderite all’azione collettiva lanciata da Casa del Consumatore.

Leggi l’aggiornamento del 2 maggio 2013

14 risposte a “Merce non consegnata: crazystorebay.com multato per 50 mila euro

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  2. E vogliamo parlare delle centinaia di truffati di futurebay.it? Nessuno ci aiuta! Nessuno ci ascolta! Mi vergogno di essere italiano.

  3. Vi ringrazio per aver eliminato il mio messaggio a riguardo futurebay. Ribadisco quanto detto precedentemente. Ritengo che sia fin troppo facile fare operazioni di questo tipo visto che sia le autorità competenti e servizi tipo trasmissioni televisive che dovrebbero informare e tra cui voi che censurano i messaggi. Io non ho offeso nessuno. Ho solo detto a cosa vorrei che servissero i soldi che hanno preso senza consegnare la merce. come nel commento di Alessio. Bravi,censurate anche questo.

    • Per Massimo: se intendi fare delle denunce, falle a chi di competenza e non sul blog, che è solo un luogo di discussione. In ogni caso, a seguito di segnalazioni come la tua, Casa del Consumatore ha chiesto un incontro ed una risposta urgente dai responsabili del sito. Ancora non è giunta risposta. Se il nulla di fatto permane, la prima settimana di maggio l’associazione inizierà azioni ed una campagna contro il sito, per evitare che certi comportamenti continuino. Vi terremo aggiornati! Grazie per averci contattati.

  4. il 21 marzo ho aquistato e pagato ( € 1850 ) per un televisore lg 55”lm860v che non ho mai ricevuto.
    adesso chi mi rimborsa ? a risentirci .

  5. Il sito è stato chiuso dai carabinieri…ed è in atto un procedimento penale contro crazystorebay. Come bisogna muoversi adesso che c’è la possibilità che si apra un processo contro di loro?! Ci sono speranze di riavere indietro i propri soldi?!

    • Per Apocalisse: è sicuramente il momento di unirsi per fare un’azione comune (si vedrà, in base al procedimento penale, se civile o penale) e cercare di recuparare il recuperabile! Se sei interessato contatta Casa del Consumatore che ha lanciato una iniziativa collettiva. Ciao!

  6. Il 4/4/013 ho acqistato un aspiratore portatille hoover ( JOVIS CICLEAN SJ144WSR4 ) dalla crazystorebay pagandolo €65.64 .
    A un primo sollecito del g.20/4 mi hanno risposto che per regolamento interno avevano tepo di consegnare entro 20 g. ordine e quindi di pazientare qualche giorno. Il g.4/5 ad un secondo sollecito alla medesima mail mi è arrivata un ” Returned mail ” scritto in inglese dove si cita :
    ” 503 This mail server requires authentication ecc. ecc.
    Ho capito l’antifona dopo aver letto (purtoppo in ritardo) il vosto articolo sulla ditta in questione .
    Che fare ? Come mi devo comportare ?
    Nel vostro articolo parlate di un ” modello di diffida” , e’possibile averlo ?
    Cordiali sluti

    • Per Daniele Librandi: se clicchi sulla parola modello di diffida ci arrivi direttamente e lo puoi compilare. Si trova comunque sul sito dirittosemplice.it

  7. Io sto aspettando la restituzione di circa 23€ (una somma ridicola sia per me che per loro) per un articolo non consegnato, da oltre un anno. Dopo numerose insistenze, ho detto che mi sarei rivolto alle autorità e mi hanno persino risposto “…scende a sti livelli per manco 50 euro…”
    Ecco, per me non si tratta dei 23€, ma è una questione di principio, che quanto ho pagato venga restituito.
    Però un’eventuale azione collettiva per me sarebbe anti economica…

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