Un albero per neonato e aumenta il verde pubblico

Più bambini = più alberi in città!
A partire da sabato scorso (il 16 febbraio), infatti, ogni Comune italiano ha l’obbligo di piantare un albero per ogni bimbo nato oppure adottato nel proprio territorio e dovrà farlo entro sei mesi dalla nascita/adozione.
Ecco una valida iniziativa per combattere la cementificazione estrema e consentire ai cittadini di disintossicarsi dal fumo nero e tossico e trovare ristoro nelle aree verdi che verranno appositamente individuate da targhe con suscritto “Un albero per ogni neonato”.
Si tratta di un obbligo di legge che va rispettato, altrimenti sarà necessario adottare un piano di variante urbanistica che aumenti gli spazi comunali riservati ad attività collettive, verde pubblico e parcheggi, in rapporto all’estensione degli insediamenti residenziali e produttivi.
Sul rispetto della normativa vigilerà un apposito comitato istituito presso il Ministero dell’Ambiente: il Comitato per lo sviluppo del verde pubblico.

Ma non è finita qui: ci sono altre due novità!
Il censimento degli alberi nelle grandi città: ogni sindaco uscente dovrà pubblicare un “bilancio” di tutte le piante presenti nel territorio comunale: dagli alberi più antichi a quelli “neonati” appunto. E nel caso di abbattimenti selvaggi, soprattutto di alberi monumentali facenti parte del patrimonio ambientale cittadino, dovranno essere applicate multe da 5 mila a 100 euro.
La giornata nazionale degli alberi: cadrà il 21 novembre di ogni e si festeggerà soprattutto nelle scuole dove i più piccoli potranno imparare a conoscere le specie vegetali, i boschi e potranno anche avere uno stretto contatto con la natura piantando essi stessi degli alberelli nel loro comune.
È davvero ora che le nuove generazioni siano più green di noi!

5 risposte a “Un albero per neonato e aumenta il verde pubblico

  1. Gia era prevista con la legge Rutelli di qualche anno fa…..

    Il mio comune, Parabiago, ha aderito solo il primo anno, poi più niente….
    Anzi, nella nostra zona, si stanno verificando dei veri e propri furti di legname (tagliano e portano via i tronchi e lasciano tutti i rami a marcire…. forse per fare pellet o legna da rivendere alle pizzeria).

    Comunque, vorrei proprio vedere con il patto di stabilità, chi pianteraà alberi, o chi è quel fesso che li vende ai comuni sapendo che rischia di non vedere un cent per anni.

    Però come idea non è malvagia….
    M milano e provincia ci sono quartieri enormi, senza una sola pianta, prati lasciati allo stato selvatico (dove da noi cresce la pianta infestante ambrosia che causa forti allergie), tutte zone utili per essere reimboschite….

    Però, le piante così piantate, andrebbero sostituite se morte, e soprattutto andrebbero protette per almeno 30 anni….

    altrimenti come succede sempre in Italia, oggi si piantano, così vengono conteggiate, domani si tagliano perche piantate in luoghi non idonei…..

  2. Beh , sarebbe doveroso, ma il problema sta poi nella complessiva gestione e organizzazzione del tutto, di tutte le aree a verde o miste sia in ambito urbano che extraurbane, comprese le manutenzioni:le piante vanno irrigate se non piove abbastanza, altrimenti si vedranno solo cadaveri; si devono piantare essenze idonee al clima e al contesto con conoscenze ,non a caso. Insomma oltre alla quantità si deve tener conto della qualità del lavoro stesso.

  3. Mi sembra una ottima idea. Anche perchè c’è bisogno di verde, la natura. Chi ama la natura ama tutto il creato compreso l’essere umano, tanto calpestato nei giorni nostri.

  4. Io non non abito nel trentino alto adige, ma ho avuto diverse occasioni di visitare questi luoghi prima da militare poi da turista di solo passaggio. Ho visitato un pò tutta l’Italia in questo modo
    ma in pochissime zone ho visto l’ordine e il ripetto della natura come in quei luoghi. Credo che non solo dobbiamo dire di fare (ma bisogna veramente fare) ANCHE COPIANDO.

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