Saldi al via dal 7 luglio: ecco i consigli per non farsi fregare

In attesa dell’imminente avvio dei saldi estivi (il 7 luglio in tutta Italia), vi riproponiamo i consigli della Casa del Consumatore per fare acquisti consapevoli e convenienti, evitando fregrature e bidonate.

Nella fase delle vendite di fine stagione le pratiche scorrette di alcuni commercianti sono ormai note:
cartellini poco chiari: non indicano il prezzo pieno di partenza oppure il prezzo scontato oppure la percentuale di sconto applicata;
difetti della merce abilmente mascherati;
merce di passate stagioni scontata fino al 60%.
Ma il peggiore illusionismo lo mettono in atto i commercianti che pompano il prezzo pieno, lo scontano con un’altissima percentuale e ottengono un prezzo finale poco più basso di quello iniziale effettivo.
Ovviamente non si può generalizzare e neppure partire dal presupposto che tutti i commercianti siano disonesti. Tuttavia, fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.

Per non farsi cogliere impreparati è utile già da adesso fare un giro di “perlustrazione” nei negozi in cui si intende fare acquisti, annotare i prezzi dei capi “adocchiati”, in modo che, al momento dei saldi, ci si possa rendere conto se si tratta di fondi di magazzino o merce di stagione e se sia stato applicato uno sconto reale e significativo.
La diffidenza è quasi d’obbligo per i consumatori, soprattutto nelle grandi città dove i grandi esercizi commerciali e le catene monomarca non hanno una clientela di fiducia ben identificata e non fanno più di tanto per mantenere una reputazione di serietà e correttezza.

Per fare una scelta consapevole ed oculata è necessario seguire alcune regole di prudenza:
non fermatevi al primo negozio: visitatene diversi e confrontate sempre i prezzi e la qualità della merce;
non lasciatevi ingannare da sconti superiori al 50%;
ricordate che “49,90 euro” significa “50 euro”, nonostante induca a pensare a “40 euro”;
non fidatevi dei capi d’abbigliamento disponibili in tutti i colori e in tutte le taglie: è molto probabile che siano stati immessi sul mercato solo per l’occasione con un finto prezzo scontato.

Inoltre è bene sapere che la possibilità di provare la merce o di cambiare taglie/colori non è un diritto del consumatore, bensì una cortesia che fa la maggior parte dei commercianti. Resta invece un diritto quello di ottenere il cambio o la restituzione del prezzo qualora l’oggetto acquistato sia difettoso o non corrispondente a quanto propagandato.
Infine, se un negozio ha sempre accettato il pagamento con carte di credito, esibendo la relativa targa sulla porta o sulla vetrina, non può mai rifiutarlo in tempo di saldi.
In ogni caso, qualora vi capitasse di prendere una fregatura o di assistere a comportamenti scorretti da parte di alcuni commercianti, sappiate che potete segnalarlo ai vigili urbani e alle associazioni di consumatori come la nostra.
Dunque, prudenza! E buono shopping a tutti!

2 risposte a “Saldi al via dal 7 luglio: ecco i consigli per non farsi fregare

  1. Buongiorno mi chiamo Andrea e sono commerciante , i consigli che date sono retro datati di una decina di anni non date nessun consiglio nuovo , è possibile che non vi chiediate perchè esistono i SALDI DI FINE STAGIONE all’inizio della stagione ?
    Sappiate che i SALDI anticipati sono la causa dell’incremento dei prezzi , questi vengono gestiti a monte dai produttori e a noi è d’obbligo della rivendita di tali listini , quindi tu consumatore che senti l’alleggerimento dei listini nei SALDI devi sapere che se i SALDI fossero a fine agosto-settembre avresti prezzi migliori tutto l’anno , invece no vogliamo tutto subito e così s’è creato un inquinamento di tale gruppo merceologico .Scusate lo sfogo ma la difesa dei commercianti non la prende nessuno , noi che sopportiamo la gente che grazie hai vostri consigli deve fare prima 20 negozi per decidere l’acquisto ,usate il vostro tempo per amare e pregare non 50 km per una t-shirt, buona vita.

    Andrea

  2. Invece di lamentarsi, i commercianti, pensassero a pagare le tasse!!!!…visto che insieme alle banche costituiscono più del 50% delle cause della crisi attuale!!!! e soprattutto dell’aumento delle imposte, che invece noi lavoratori dipendenti dobbiamo “obbligatoriamente” e “giustamente” pagare!!!!

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