Venditori porta a porta: come devono comportarsi

Il porta a porta è una tecnica di vendita esistente da diverso tempo, ed ha raggiunto l’apice del successo negli anni ’90.
Oggi, però, è guardato con molta diffidenza da molti consumatori, forse perchè praticato da tante (troppe?) aziende con metodi a volta un po’ ambigui e sleali che in alcuni casi si rivelano pratiche commerciali ingannevoli, se non addirittura vere e proprie truffe a domicilio.

In questo settore, però, operano anche imprese serie che affidano il compito di promuovere la raccolta di ordinativi di acquisto ad incaricati corretti e rispettosi nei confronti di chi gentilmente apre la porta e ascolta le loro proposte commerciali.

C’è anche chi si è dotato di un codice etico per autodisciplinare la propria attività di vendita diretta nella maniera più trasparente e più rispettosa possibile dei diritti dei consumatori. Lo scopo è anche quello di mantenere una buona reputazione in termini di credibilità ed affidabilità.
Si tratta di Univendita, una giovane associazione di cui fanno parte alcune imprese di vendita a domicilio, tra le più famose ricordiamo Bofrost, Tupperware, Vorwerk (quella del folletto).

Vediamo le principali regole previste da questo codice di etico che è vincolante per tutte le imprese associate a Univendita.

L’art. 4, intitolato “Rapporti con i conumatori”, enuncia i principi generali che devono essere rispettati in ogni attività commerciale e promozionale, che sono quelli della correttezza e della trasparenza.

Gli articoli successivi stabiliscono che i venditori (c.d. incaricati alle vendite) devono:
– presentarsi alla porta dei consumatori in orari ragionevoli senza essere invadenti;
– comunicare le proprie generalità e il nome dell’impresa per cui operano ed esibire il tesserino di riconoscimento;
– presentare le principali caratteristiche dei prodotti offerti in maniera chiara e comprensibile, specificando il prezzo (comprensivo di imposte, spese di spedizione e quant’altro) ed informando il consumatore della possibilità di esercitare il diritto di recesso;
– illustrare il servizio di assistenza post-vendita e le eventuali garanzie commerciali, specificando che si aggiungo alla garanzia legale di due anni;
– interrompere la presentazione di vendita e lasciare l’abitazione del consumatore, in qualunque momento questi ne faccia espressa richiesta;
– dare il tempo sufficiente e necessario all’interlocutore per valutare attentamente l’offerta proposta, assicurandosi che abbia chiaro le relative caratteristiche ed i relativi obblighi;
rispondere in maniera precisa e comprensibile ad ogni domanda sul prodotto, evitando di ingannare l’interlocutore mediante omissioni, imprecisioni o ambiguità;
– consegnare copia del contratto sottoscritto dal consumatore.

Le aziende, da parte loro, devono:
– garantire che il trattamento dei dati personali del consumatore avvenga nel rispetto della normativa sulla privacy;
– evadere gli ordini in tempi congrui e, in caso di ritardi, impedimento o disguidi, avvisare tempestivamente il consumatore;
– fornire, insieme al prodotto acquistato, istruzioni precise e complete per l’uso scritte in lingua italiana ed in caratteri leggibili;
verificare che tutti i propri incaricati seguano le regole del codice etico e, in generale, rispettino i diritti dei consumatori nello svolgimento delle loro attività di vendita.

Si tratta di regole che le aziende e gli incaricati appartenenti a Univendita si impegnano a rispettare  e per l’inosservanza delle quali sono previste ammonizioni e sanzioni.
Invitiamo, pertanto, tutti coloro che ne verificassero l’inosservanza, a segnalarcelo, anche tramite questo blog, nonchè ad avvertire l’azienda interessata e la segreteria di Univendita.

Avv. Valeria Gritti
Casa del Consumatore – sede di Genova

24 risposte a “Venditori porta a porta: come devono comportarsi

  1. Pingback: I truffatori di gas e luce « Paoblog

  2. Salve
    Sono state dette tante belle cose ma l’essenziale non viene detto e cioè: come si esercita il diritto di recessione? Quanti sono i giorni e come si contano? Se si è versato un acconto come avviene la restituzione e come si chiede? Come si restituisce il prodotto qualora sia già stato consegnato? E se non è ancora stata fatta la consegna? Quale è la legge a cui fare riferimento? Ecc.

    Grazie da Guglielmo Berardi

  3. Salve, ho letto l’articolo e lo trovo molto interessante, anche perchè la maggior parte delle cose scritte non sono state rispettate dalla venditrice che ho ospitato a casa mia, compreso il famoso diritto di recesso di cui purtroppo non si parla. Mi sono trovata di fronte ad un secco rifiuto quando ho chiesto gentilmente di restituire un articolo acquistato e la motivazione che è stata utilizzata è “per motivi di magazzino”, motivi che nemmeno la responsabile di zona ha saputo spiegarmi. Sono sicura che un modo per restituire il prodotto ci sia e che il cliente abbia tutto il diritto di recedere da un acquisto entro certi termini, come sono sicura che dalla Tupperware non comprerò mai più, sia per la scorrettezza nei confronti del cliente che per l’invadenza e la scostumatezza dei venditori.

  4. Cara Cristina, quello che racconti mi sembra veramente strano! Ti suggerisco di contattare Tupperware Italia direttamente, per far luce sull’accaduto!
    In che zona ti trovi, se posso chiedertelo?

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  6. Il mio quesito é il seguente : com’é possibile che per le telefonate fatte dalle aziende che cercano di vendere i prodotti o dalle agenzie per promuovere contratti ci sia il registro delle opposizioni per chi, giustamente, non vuole essere disturbato nella privacy della sua casa e invece non esiste niente per non essere disturbati da uno che suona alla tua porta di casa dopo essersi introdotto con qualche stratagemma nel condominio ? Mi spiego, io vivo in un condominio di 9 piani che ha un ingresso principale munito di video-citofono e 2 scale anch’esse munite dello stesso dispositivo, nonostante questa tecnologia, i venditori porta a porta, per loro comodità, preferiscono suonare il campanello che si trova sul pianerottolo vicino alla porta di casa. Ora, io non ho niente contro questa gente, ma chiedo fermamente che la mia privacy venga rispettata ! Nemmeno un amico di lunga data si permetterebbe di suonare alla porta di casa mia senza aver prima citofonato, cosa fa pensare a questa gente di avere tale diritto ?

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  9. …giorni fa ho deciso di non rispondere al campanello della porta (il citofono del portone condominiale era stato bypassato) e i venditori hanno pensato bene di chiamarmi urlando a gran voce il mio nome, letto sul citofono. Cortesi, gentili e rispettosi.

  10. Vorri sapere se esiste un regolamento o uno statuto che regolamenta il rapporto tra Azienda e il ollabortore addetto alla vendita.

  11. Buongiorno. Volevo sapere se è corretto che un individuo con pettorina e tesserino presentatosi a casa mia per verificare eventuali perdite di gas ( erano in corso nel condominio i lavori di sostituzione caldaia da gasolio a metano ), risultato poi un venditore di apparecchi per rilevare fughe di gas, non sia responsabile del reato di violazione di domicilio, poichè introdottosi in abitazione privata in modo subdolo e/o ingannevole. Grazie

    • Per Roberto: potrebbe essere… Se vuoi chiedere il parere di un avvocato potresti provare su dirittosemplice.it

  12. Grazie. Per ora non ho questa necesità ( non intendo querelare nessuno ), ma sapere a quali responsabilità incorrono certi soggetti è interessante. Ho visitato il sito in questione. Ben fatto

  13. Buongiorno, mi hanno fermato degli incaricaricati Angelica, le macchinette in comodato d’ uso con le tisane Angelica da comprare, bè mi hanno detto che avrei lavorato con loro ma ho visto che la ditta sul volantino riporta illuminazione led e il personaggio che fà firmare il contratto ad una mia amica in un ufficio che non è il suo e e non è nemmeno un agente.il caffè d’ orzo è solubile anzichè come dicevano quello normale, poi ti dicono di chiedere a cani e porci di vendere le tisane con la macchinetta che a quel prezzo conviene comprarsela, dato che la garanzia non vale più dopo la prima fornitura , o perlomeno devi continuare a pagare capsule carissime per avere la garanzia su una macchina che deve solo scaldare acqua e non ha nemmeno l’ addolcitore incluso.Praticamente l’ angelica ha affidato il suo prodotto ad una ditta che vende led.E allora chi sono gli esperti con licenza Italiana che possono vendere?Forse la pensionata a fianco di pianerottolo o il tabaccaio sono esperti in nutriceutica?Bè i miei anni di erboristica sono da buttare nell’ umido!(Insieme alle tisane biodegradabili?)

  14. ciao a tutte.
    Vorrei raccontarvi un aneddoto capitato ad un amica e per il quale siamo quasi andati a litigare.
    l’amica compera un materasso con vendita porta a porta e lo paga 1800 euro anticipati.questo materasso e’ stato venduto all’interno di una vendita di 6000 euro e comprendeva divano e letto.
    alla fine il totale di vendita con lo sconto e’ stato di 4000 euro.
    Un collega dell’amica ha comperato lo stesso materasso (indra della ditta cuorflex) a 780 euro in un negozio.
    L’amica chiama il venditore che le garantisce che il modello indra che vende lui e’ diverso da quello venduto in negozio.
    L’amica telefona alla ditta cuorflex che dice di avere solo un modello di indra.
    il giorno dopo l’amica richiama il venditore e le dice quello che la ditta cuorflex ha dichiarato.
    Il venditore comunica che il materasso di 1800 euro e’ un indra modificato e che ha parlato lui stesso con la ditta cuorflex .L’amica richiama la ditta per avere ulteriori informazioni e questa garantisce che il materasso e’ un indra modificato.
    Secondo me il rappresentante cambiera’ materasso per sfuggire alla prova comparativa e salvare l’affare. secondo la mia amica invece il rappresentante le dara’ questo indra modificato piu’ bello che viene venduto solo porta a porta e non si trova nei negozi ufficiali che vendono prodotti della ditta cuorflex. che ne pensate? mi farebbe piacere un vostro giudizio perche ho sempre paura di essere io ad essere un po’ troppo prevenuto nei confronti di chi fa questo tipo di vendite.
    (secondo me la mia amica e’ stata fregata). grazie

  15. il diritto di recesso se il cliente ha la partita iva e fa fattura deve essere indicato nel contratto? si può ripensare nei giorni successivi? grz

  16. Buongiorno avvocato vorrei sapere se e legittimo che venditori porta a porta
    entrino in condominio facendosi aprire da un inquilino, tante volte neanche
    interessato al prodotto, o con espedienti e poi andare a suonare al campanello della porta degli
    altri che non avrebbero nessuno interesse e che se sentiti al citofono non
    avrebbero aperto.
    Penso che se qualcuno deve venirmi a trovare in casa, come amici e parenti, deve rispettare
    la mia privacy , che inizia dal portone di ingresso del condominio, nel mio caso.
    Sbaglio? Grazie perla risposta

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  18. salve, vorrei sapere se esiste per legge il diritto alla tranquillità domestica o se chiunque ha liceità di disturbare per motivi di marketing senza essere convocato. tra telefono e campanello ricevo una media di 4 contatti a settimana – vivo e lavoro in casa- e quindi vengo interrotta in continuazione e per godere della mia tranquillità domestica devo staccare il telefono (purtroppo il campanello non posso staccarlo)… e privarmi dei servizi che pago e di cui ho diritto, credo, di poter usufruire in base alla loro funzione… la legge non mi tutela in nessun modo? la tranquillità domestica può essere così impunemente violentata per creare opportunità di vendite? cosa mi consiglia avvocato? GRAZIE

  19. Io faccio il venditore porta a porta ed è un lavoro veramente difficile, ma che da tante soddisfazioni.
    Io lavoro per un’azienda totalmente meritocratica, e mi dispiace sentire di questi episodi perchè sminuisce il lavoro di tutti i venditori.
    Che una volta era un lavoro rispettato, tanto che le aziende avevano giorni precisi per ricevere i venditori con le eventuali offerte. Oggi il mercato è diverso, la gente teme proprio di essere fregata, imbrogliata proprio grazie a gente che vuole fare un po’ di cresta sul guadagno.
    La vendita porta a porta esiste dal 1900 ed è ad oggi ancora la migliora forma di vendita, perchè si basa sul principio che le persone non sanno cosa vogliono finchè non lo vedono.
    Tutto il mercato si basa sulla vendita, l’intera economia si basa sul vendere/comprare e non sempre si corre in negozio a cambiare piano energetico o abbonamento telefonico (anche se è effettivamente meno caro o di maggior qualità). Anche le pubblicità in TV non fanno emergere la voglia di comprare.
    Però questo articolo è discriminatorio, perchè chi vende porta a porta fa una selezione della eventuale futura clientela, e mettere tutti in guardia dicendo di dire “che non sono interessati” prima ancora di sentire cosa abbiamo da offrire è problematico e controproducente nel nostro settore.
    E’ come fare un articolo scrivendo che i ferramenta ti vogliono fregare, che quel trapano lo pagavi di meno e che non posso nemmeno portaglielo indietro e che tutti i negozi ferramenta sono fregature.
    Chi vende porta a porta ha a tutti gli effetti un negozio con partita iva, paga le tasse e suda 10 camice per portare a casa il pane.

  20. Salve avvocato, vorrei chiederle se esiste una legge che impedisca ai venditori porta a porta di tenere in ostaggio i negozianti e gli artigiani. Mi spiego meglio, io ho un negozio che naturalmente è aperto a chiunque decida di entrare. Giornalmente mi ritrovo sotto scacco da qualche venditore che ritiene opportuno disturbarmi durante gli orari di lavoro con proposte, offerte o mirabolanti contratti, spesso in modo insistente.
    A casa si può non aprire, non rispondere, ma in un negozio si è ostaggio. Esiste una legge che impedisca questa invadenza considerando che il negoziante si trova sul suo posto di lavoro? Se si mi piacerebbe conoscere l’articolo relativo perchè intendo davvero mettere fine a questa molestia continua. E’ possibile sporgere denuncia o chiedere l’intervento dei vigili?
    Grazie.

  21. La mia disavventura come descritta nella denuncia da me fatta.
    Il sottoscritto S. R. nato a…. il….. dichiara quanto segue:
    Nel giorno 01/03/2015 nel mentre ero a letto affetto da una sindrome allergica come documentato dal certificato di malattia INPS con prot. n. alle ore 17.00 circa suonava il citofono con grande insistenza.
    In casa con me c’erano i miei 2 figli i quali si interrogavano su chi poteva essere visto che al videocitofono la persona risultava a loro sconosciuta.
    Nel frattempo, la stessa, continuava a bussare senza sosta, al che, visto l’insistenza mi sono alzato dal letto e ho risposto chiedendogli chi fosse e cosa volesse.
    Dall’altro lato la persona in questione con tono imperituro e autorevole come se fosse un messo comunale o un postino di poste private si esprimeva ad alta voce con testuali parole:
    Allora gli ho chiesto di cosa si trattasse, ma lui con gli stessi modi di cui sopra mi ha risposto sempre lo stesso: così in senso generico e senza specificare a chi appartenesse.
    Al ché essendo abbastanza perplesso ma incuriosito dai suoi modi decido di abbandonare il citofono e parlargli dalla finestra (abito al primo piano)per avere un contatto visivo più ravvicinato e verificare se fosse solo o in compagnia.
    Gli rifaccio la solita domanda, ma lui ingannevolmente, mi ripete la solita filastrocca invitandomi ad aprire perché doveva darmi una comunicazione.
    A quel punto decido anche se con qualche dubbio di verificare, quindi faccio scattare la serratura del portone e scendo.
    Una volta giù, il sopracitato soggetto, si affaccia alla soglia di casa e invece di darmi la “comunicazione” si rivela dicendo di essere un agente dell’azienda Folletto e con fare precipitoso occupando l’ingresso di casa incomincia a parlare a ruota libera e anche con grande invadenza. Io, che proprio in quel momento ero in disagio per il mio stato di salute, ho provato a fermarlo chiedendogli di allontanarsi, ma lui insisteva nel voler proseguire il suo lavoro, al ché mi sono sentito minacciato dai suoi modi e visto che non voleva allontanarsi, l’ho spinto fuori con forza e chiuso il portone.
    Solo in seguito ho saputo poi che mi aveva accusato di aggressione, ed altre affermazioni anche queste non vere, invece era stato esattamente il contrario. Inoltre mi aveva preso con l’inganno convincendomi a farlo entrare.
    All’inizio pensavo che fosse una disavventura su cui metterci una pietra sopra, ma dopo aver ricevuto la denuncia da parte del venditore comunicatami dalla polizia ho pensato che fosse necessario denunciare la persona, che risponde al nome di XXXXXX XX XXXXXXX, per difendermi dalle false accuse e nel contempo portare a conoscenza delle forze dell’ordine la verità sull’accaduto. Nello specifico ritengo che in questa vicenda ho subito sicuramente il reato di violazione di domicilio con l’aggravante dell’inganno come riportato dalla Corte di cassazione, sez. V Penale sentenza 3 luglio -23 novembre 2015, n.46460.

    DIFFONDETE!!! Sono dei mascalzoni!

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