Il caso è scoppiato già da qualche mese: un software “spione” installato di default negli smartphone di tutto il mondo. Si chiama Carrier IQ e registra la posizione dei dispositivi tramite il GPS integrato, i messaggi di testo, i numeri chiamati, le immagini inviate, le ricerche effettuate sul web e quant’altro: insomma, traccia tutto ciò che fanno gli utenti e i loro spostamenti, poi invia questi dati “sensibili” ai produttori dei telefoni, ma anche ad alcuni operatori telefonici. Fortunatamente è possibile rimuoverlo…
Il software è stato scoperto da un giovane hacker americano che lo ha definito come un vero e proprio “rootkit”, cioè un programma creato per avere il controllo sul sistema operativo senza l’autorizzazione dell’utente (cfr. definizione su Wikipedia).
A quanto pare, i dispositivi più colpiti sono alcuni smartphone Android, Symbian Nokia, BlackBerry, iPhone con iOS, telefoni Samsung e HTC, per un totale di più di 150 milioni di dispositivi.
La notizia ha fatto subito scalpore, suscitando le reazioni di clienti e possessori di smartphone.
Il dibattito è acceso e vede contrapposti, da un lato, l’azienda che ha sviluppato il software, dall’altro, i produttori dei dispositivi e gli operatori telefonici.
La prima sostiene di averlo creato per un fine utile e legittimo consistente nel fornire informazioni sulla qualità del segnale, sullo stato della batteria e in generale sulle prestazioni dei dispositivi, in modo da consentire a produttori ed operatori di evitare malfunzionamenti e migliorare la qualità dei servizi da loro forniti alla clientela. Il tutto in maniera anonima e senza archiviare né trasmettere ad altri alcuna informazione personale.
I “cattivi” sarebbero, quindi, i produttori che ne farebbero un utilizzo distorto e scorretto, installandolo all’insaputa degli utenti, raccogliendo informazioni sensibili e in questo modo violando la loro privacy.
Nella vicenda pare sia coinvolta perfino l’FBI. Non è chiaro, però, se quest’ultima stia indagando sulla società che ha prodotto il software o se lo stia lei stessa utilizzando per carpire informazioni utili ad incastrare alcuni criminali.
Non sappiamo chi abbia ragione e chi torto, fatto sta che il rischio per gli utenti è quello di essere violati nella propria privacy senza neppure accorgersene.
Comunque, non bisogna allarmarsi: rimuovere il software dovrebbe essere un’operazione piuttosto semplice e rapida. Basta controllare le impostazioni sulla diagnostica, andando su “impostazioni” – “generali” – “info” – “diagnosi e uso”. Quindi verificare e selezionare “non inviare”.
Qualora i vostri dispositivi non vi permettessero di disinstallare il programma, vi preghiamo di segnalarcelo.
Nel frattempo, auspichiamo che tutte le aziende coinvolte si impegnino per eliminare Carrier IQ e qualunque altro software-spia dai loro prodotti.
Grazie della segnalazione.
Paga, per farti spiare….
Ma per quale marche vale questa cosa? Mi pare che tra quelle elencate ci siano tutte le principali. Non resta che andare a controllare sul proprio, insomma….
Non mi stupisco (chissà quanti strumenti simili sono in circolazione) ma certe notizie ti lasciano sempre un po´con l´amaro in bocca.