Controversie bancarie: l’ABF tutela i clienti

Dopo quasi due anni di attività, il bilancio dell’ABF (Arbitro Bancario Finanziario) è positivo!

L’ABF opera dell’ottobre del 2009 e fornisce ai clienti che non hanno trovato soddisfazione alle proprie richieste attraverso il rapporto diretto con gli uffici reclami delle banche e delle finanziarie un modo piuttosto rapido ed economico per risolvere le controversie in atto.

I pregi di questa procedura alternativa di risoluzioni delle liti in materia bancaria sono:
rapidità, economicità ed effettività della tutela della clientela;
imparzialità e rappresentatività del collegio decidente;
– salvaguardia del diritto di accesso ad altri mezzi di tutela.

La tempistica
Il ricorso deve essere inoltrato all’ABF, ma va anche inviato in copia all’intermediario “controparte” il quale, dalla data di ricezione, ha 30 giorni di tempo per trasmettere le proprie controdeduzioni e la propria documentazione alla Segreteria tecnica dell’ABF oppure al Conciliatore Bancario Finanziario. Dopodichè, il Collegio ha 60 giorni per riunirsi e decidere sul ricorso.
Se il Collegio ritiene necessari ulteriori documenti o informazioni a integrazione di quelli forniti dalle parti, ne fa loro richiesta e sospende la procedura per un massimo di 60 giorni.
Una volta che il Collegio si è pronunciato, la Segreteria comunica entro 30 giorni l’esito del ricorso alle parti.
In buona sostanza, la procedura dovrebbe durare al massimo 6 mesi.

Un’alternativa alla mediazione
Dallo scorso marzo prima di poter instaurare un processo civile in determinate materie è necessario ricorrere ad una procedura stragiudiziale di risoluzione delle controversie.
Per quanto riguarda la materia dei contratti bancari e finanziari è possibile scegliere tra la mediazione ed il ricorso all’ABF.
Ciò significa che, se il ricorso all’ABF non ha dato buoni esiti, si potrà agire in sede giudiziale senza doversi rivolgere anche ad un organismo di mediazione.

La composizione del Collegio
I Collegi dell’ABF sono tre ed hanno una specifica competenza territoriale: Milano per il nord, Roma per il centro, Napoli per il sud.
Imparzialità e rappresentatività sono le caratteristiche di ciascun Collegio il quale è composto da:
membri designati dal CNCU (Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti);
membri designati dalle associazioni d categoria (Confindustria, di concerto con Confcommercio, Confagricoltura e Confartigianato);
membri scelti dalla Banca d’Italia;
membri designati dal Conciliatore Bancario Finanziario (organismo rappresentativo degli intermediari).

Un po’ di dati
Nel primo anno di attività dell’ABF hanno presentato ricorso più consumatori (75,8%) che imprese. L’80% dei ricorsi presentati ha riguardato istituti bancari.
Gli esiti, poi, sono stati nel 61% dei casi favorevoli per la clientela:
– il 34% delle procedure si concluso con decisioni di accoglimento, in tutto o in parte, delle ragioni del cliente-ricorrente;
– il 27% delle procedure si è concluso per “cessazione della materia del contendere”, ovvero non c’è stata decisione nel merito perchè, nel frattempo, cliente e intermediario hanno concordato una soluzione soddisfacente.
Questi dati possono essere confermati anche dalla Casa del Consumatore che ha inoltrato diversi ricorsi all’ABF per i propri associati i quali si sono detti soddisfatti dei risultati ottenuti.
Nei casi di accoglimento del ricorso, gli intermediari per così dire “condannati” hanno rispettato le decisioni dell’ABF. Non si sono infatti registrati casi di inadempimento. Questo dato conferma l’effetto dissuasivo della misura prevista in caso di inottemperanza (pubblicazione della notizia), nonché l’atteggiamento positivo degli intermediari nei confronti del sistema dell’ABF anche nell’ottica di recupero della fiducia nella relazione con i clienti.

Nei prossimi giorni analizzeremo i contenuti principali delle decisioni adottate dall’ABF fino ad oggi.

5 risposte a “Controversie bancarie: l’ABF tutela i clienti

  1. buongiorno,
    volevo segnalare una frode subita.
    In data 15 febbraio (di ritorno da un intervento agli occhi) ho aperto
    un messaggio di posta elettronica con il link sopraindicato.
    Mi si è aperta la solita home page di Intesa San Paolo e ho cercato di entrare
    con i miei codici di accesso, come faccio ogni giorno, digitando codice utente e le 2 password (personale e quella della chiavetta). Questa operazione l’ho fatta un paio di volte
    perchè al primo tentativo non riuscivo.
    Poi, non riuscendo più ad entrare ho lasciato perdere.
    Dopo 2 ore mi chiama Banca Intesa da Torino e mi chiede se ho effettuato
    una ricarica da 3.000 euro di una carta prepagata flash visa intestata a tale Esposito Giuseppe.
    Alla mia risposta negativa mi hanno comunicato che avevo subito una truffa, di bloccare l’home banking e di fare segnalazione a chi di dovere.
    Ho fatto comunicazione alla mia banca nonchè denuncia ai carabinieri e avvisato la polizia postale.
    La domanda è se ho possibilità di recuperare dalla mia banca i soldi persi.
    Grazie
    Raffaele Meregalli

  2. Da poco più di una anno per un finanziamento di euro 100.000,00, in ammortamento regolare, ho firmato una fidejussione ” Generica” ( pensavo che per legge fosse specifica) cioè non di 200.000,000 ma bensì di euro 100.000,00 come il finanziamento di mio figlio. la Banca di Ancona ( Credito Cooperativo) non ha voluto sentire ragione!!! Non c’era una legge a tale proposito??? Posso fare qualcosa per riportarla al medesimo importo del finanziamento??? Sarei felicissimo di avere un vostro suggerimento urgente.
    Ringrazio e saluto cordialmente
    Enzo Andreanelli
    339-5756750

    • Scusa Enzo ma non abbiamo capito mica tanto bene il tuo problema.. La fideiussione è di 100mila o di 200mila? Ti consigliamo in ogni caso di rivolgerti a Casa del Consumatore per farti consigliare. Ciao grazie

  3. Sono ormai tanti anni che la (mia banca) con delega mi paga l’affitto di casa. Classicamente ogni anno (all’inizio dell’anno) bisogna sostenere meta’ della spesa di registrazione del contratto di locazione piu’ l’adeguamento ISTAT. Nel mese di gennaio 2013 mi sono recato in banca e ho chiesto pagare la spesa di registrazione più l’adeguamento ISTAT,mentre per i mesi successivi di pagare solo il canone aggiornato (con 30 euro di rincaro istat) fino allo scadere del contratto di locazione 30/05/2014. Per motivi familiari ho chiesto alla proprietaria di rimanere (di occupare) l’alloggio ancora per un anno e,dopo il consenso mi sono recato in banca per riattivere il pagamento ancora per un anno. Mostrando all’impiegato la delega scaduta,quest’ultimo mi informava di una brutta sorpresa;per un anno mi avevano fatto pagare l’affitto doppio. L’impiegata (del mese di gennaio 2013) mi ha si (attivato) fatto pagare la spesa di registrazione piu’ l’adeguamento istat,ma no ha disattivato ( la rata) il camone parallelo dell’anno 2012.Ho chiesto all’impiegato (non dormiente) come si puo’ fare a riavere i miei soldi indietro e,intervenuta la Direttrice quasi quasi……… la colpa era la mia .Ho palesato che l’errore era,è madornale (che lo capisce anche un bambino) che se io pago una registrazione e un adeguamento istat e nornale che la vecchia rata parallela bisogna (disattivarla) non pagarla piu’. Sullo stesso CAB/IBAN sono riusciti a (bonificare) pagare due affitti per lo stesso immobile. Quando controllavo gli estratti conto,riscontravo che c’erano dei bonifici (tanto ho solo un’affitto da pagare) ma non pensavo mai e poi mai che fosse doppio. E’ vero che è passato solo qualche giorno,ma la faccenda sembra (per Loro,per la banca) voler finire a tarallucci e vino!!!!! Mi è stato chiesto di coinvolgere la proprietaria dell’immobile che stranamente non si è mai accorta che l’affitto veniva pagato doppio,ma non è mia intenzione.Intengo riavere indietro i miei soldi pagati in più dalla (mia) banca con interessi di legge e rivalutazione monetaria e,pagare l’affitto che mi tocca per l’anno in corso come puntualmente ho sempre fatto. Vi prego di darmi dei suggerimenti;non so se devo coinvolgere un avvocato ecc.ecc. . Ringraziando anticipatamente porgo cordiali saluti GRAZIE

  4. salve spiego il mio problema e chiedo se potete darmi delle risposte ,circa 2 mesi fa e stato eseguito dalla mia banca un bonifico abbastanza importante piu di 20 mila €,il bonico è stato fatto su richiesta di una ditta con una richiesta fra banche ora non so bene come avvenga ,comunque tutta questa operazione e stata autorizzata da una persona diresa dal sottoscritto per telefono spacciandosi per me ,spiego quando si ha una grande famiglia e si ha degli obblighi verso di loro sei un pò costretto ,la mia banca gli ha creduto ed ha accreditato la somma alla ditta, premetto di non aver firmato nessun documento per questa transazione,diciamo che mi hanno costretto a fare questa cosa ed e per questo che ancora non ho contattato la mia banca ,ma se per caso vorrei denunciare il fatto di non essere stato daccordo con queta cosa ,posso farlo anche dopo tutto questo tempo ? quanto tempo ho per farlo? a chi mi devo rivolgere? e chi ne pagherà le consegueze ? la mia banca o la dittà?

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