Creme solari: occhio al PAO

La tintarella di luna ormai non è più di moda (forse da secoli), quasi tutti preferiscono quella di sole sostituita spesso, soprattutto in inverno, dalla tintarella di lampade, lettini ed autoabbronzanti.
Non si può negare che un “bel viso colorito” sia sinonimo di bellezza ed anche (almeno apparentemente) di salute.
Ma per massimizzare i benifici effetti dell’esposizione al sole, minimizzando quelli negativi, è necessario utilizzare protezioni solari efficaci e adatte alle caratteristiche della propria pelle.

È vero, i solari costano, ma più che semplici cosmetici andrebbero considerati alle stregua dei “dispositivi di protezione della pelle”.
Quando arriva l’estate e ci si espone timidamente ai primi raggi solari, è sempre forte la tentazione di utilizzare la crema protettiva che è avanzata dall’anno prima.
Risparmiare, evitando sprechi, può essere una buona motivazione.
Tuttavia, non si può ignorare il simbolo PAO (period after opening) indicativo del tempo massimo di vita della crema successivamente alla sua apertura.
Tale simbolo è composto da un contenitore aperto (vedi foto) con indicato all’interno oppure accanto un numero seguito dalla lettera M che è l’iniziale della parola “mese” in numerose lingue europee (es. month, mois, mes, monat, maand, ecc.). 
Insomma il numero di mesi indicati dal PAO definisce una sorta di data di scadenza del prodotto il quale, durante tutto il periodo, deve comunque essere conservato in maniera adeguata: tubetto ben chiuso e temperatura non superiore ai 30 gradi.

Insomma, per verificare se la crema è “scaduta” è bene individuare il PAO sulla confezione e ricordarsi quando è stata aperta ed utilizzata per la prima volta. In genere le maxi-taglie hanno un’efficacia più lunga che va dai 18 ai 24 mesi.
In ogni caso, però, un ulteriore controllo va fatto: verificare che la crema non abbia cambiato colore e/o odore. In questi casi, infatti, c’è il rischio che il prodotto perda in tutto o in parte la sua efficacia protettiva protettive ed, anzi, faccia più male che bene, ad esempio causando dermatiti o reazioni allergiche.

5 risposte a “Creme solari: occhio al PAO

  1. Ah che articolo interessante!!! proprio in questi giorni che guardo e riguardo la bomboletta dell’anno scorso e difronte a lei mi chiedo, quasi come un Amleto, la metto o non la metto? il PAO lo rispetto sempre, in tutti i prodotti cosmetici e non che acquisto. Di solito anche io come forse in molti, ogni inizio estate rispolvero la crema avanzata dall’anno precedente, che puntualmente non finisce mai durante le misere 3 settimane che facciamo al mare, e che dato che costa un occhio della testa, la rimetto via per l’anno dopo. Per la prima volta pero mi e’ capitata una cosa strana, che pero ancora non mi ha fatto buttar via la bomboletta. L’anno scorso ho comprato una che apputno e’ in bomboletta, tipo quella del deodorante spray. Nonostante l’abbia conservata al fresco e i 12 mesi del PAO scadono a fine luglio, lo scorso we sono andata per usarla e ho notato che si’ se schiaccio la crema viene fuori, dello stesso colore e dello stesso odore, ma quando agito la bomboletta come si fa di solito per i prodotti sotto pressione, fa un rumore pazzesco, come se dentro ci fosse una pietra. E mi domando: possibile che si sia indurita? ma allora come fa ad uscire quando la spruzzo? che le e’ successo? la devo buttare, o la posso usare senza paure?? boh…..chi lo sa!!!

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