Acquisti hi-tech, ma “green”

I prodotti hi-tech sono nel mirino di molti consumatori italiani che non possono ormai più rinunciare alla tecnologia e puntano a fare “affari hi-tech” acquistando console e accessori Wii o Xbox, smartphone, iPad e iPhone.

La tecnologia, però, costa non soltanto in termini monetari (teniamo presente che il potere di acquisto delle famiglie continua a ridursi di giorno in giorno) ma anche dal punto di vista ecologico e ambientale.
È proprio per questo motivo che il prezzo non dovrebbe costituire l’unico criterio per la scelta del prodotto tecnologico migliore. Sarebbe meglio acquistare articoli fabbricati dalle aziende di elettronica più rispettose dell’ambiente.

A tal proposito, bisogna prendere atto che, ad oggi, articoli elettronici completamente ecologici non esistono ancora. Tuttavia, può esseere utile consultare l’Eco-guida di Greenpeace che, nell’ambito della campagna “Elettronica Verde” avviata quattro anni fa, cerca di fare pressione sulle aziende hi-tech affinchè rendano le loro produzioni più sostenibili, da un lato, realizzando articoli privi di composti tossici, dall’altro assumendosi la responsabilità di gestire l’intero ciclo di vita del bene anche quando diventa rifiuto da smaltire.

L’Eco-guida contiene una classifica (aggiornata ogni tre mesi) delle multinazionali leader nella produzione di cellulari, computer, televisori e game console, stilata sulla base di criteri “verdi” quali l’uso di sostanze chimiche pericolose come il pvc (tossico sia in fase di produzione sia in fase di smaltimento), l’impegno a ridurre le emissioni di gas a effetto serra, la percentuale di energia rinnovabile utilizzata, la durata dei prodotti, la loro efficienza energetica e la loro capacità di essere riciclati, nonchè l’adozione di programmi di ritiro di quelli obsoleti e in disuso.

I risultati delle indagini più recenti, oltre ad evidenziare una sempre maggiore concorrenza e competitività delle aziende nel ricercare soluzioni ecosostenibili, hanno mostrato passi avanti per quanto riguarda l’eliminazione delle sostanze tossiche e la gestione dei rifiuti elettronici, mentre sul fronte cambiamento climatico ed energia rinnovabile c’è ancora molta strada da fare.
Questa l’ultima classifica pubblicata nell’ottobre scorso: al primo posto Nokia, seguono in zona verde Sony Ericsson, Philips, Hp e Samsung, a metà troviamo Motorola, Panasonic, Apple, Sharp, in zona rossa Acer, Fujitsu, Toshiba, ultimi in graduatoria Microsoft e Nintendo.

Sono stati presi in considerazione cinquanta prodotti proposti volontariamente dalle aziende interpellate e suddivisi in categorie. Tra questi si è si è distinto per la sua “elevata performance ambientale” il monitor widescreen Lenovo L2440x, in quanto “privo di pvc e composti ritardanti di fiamma a base di bromo, oltre che di berillio e antimonio”. Per la categoria cellulari la posizione di testa spetta a Samsung; per smartphone e palmari meglio Nokia; infine, per i televisori ha vinto Sharp.

Un’altra raccomandazione da fare è quella di acquistare un nuovo apparecchio elettronico solo ed esclusivamente quando quello vecchio non funziona più. I rifiuti tecnologici sono difficili da riciclare e costosi da smaltire, in quanto “pericolosi”: contengono, infatti, elementi tossici e persistenti che rappresentano un rischio per l’ambiente e per la salute umana.

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