Allarme tariffe telefoniche


L’AGCOM (l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) ha reso noto di aver autorizzato Telecom ad aumentare i canoni di unbundling, ovvero l’importo che i concorrenti le devono pagare per collegare i propri clienti alla rete telefonica.

Si tratta di aumenti di circa il 14% che le compagnie telefoniche sicuramente ribalteranno sui consumatori, e che nel 2009 hanno comportato un aumento del canone di abbonamento Telecom (da 14,60 a 16,10 euro al mese).
Il costo dell’unbundling oggi è di 8,49 al mese (sino a 2 anni fa era 7,50 euro circa), per effetto dell’aumento arriverà ad essere 9,48 euro/mese.

Ora la palla passa alla Commissione Europea, che deve pronunciarsi sull’aumento.
Noi ci auguriamo che il parere sia negativo, perché:
1 l’aumento dei canoni all’ingrosso è destinato a ricadere sui prezzi ai clienti finali, proprio in un periodo di difficoltà economiche per le famiglie e le piccole imprese;
2 la concorrenza e il consumatore in ogni caso ne soffrono, a causa della remunerazione di una rete ormai inefficiente e scarsamente manutenuta, con guasti frequenti e riparazioni lente;
3 l’aumento della rendita della vecchia rete in rame (v. foto) disincentiva Telecom a investire nella nuova rete in fibra.

Temiamo insomma, come paventato dallo stesso Viceministro Paolo Romani, che questo aumento possa impedire un passo in avanti nella modernizzazione del paese, nella riduzione dei costi per le aziende e la pubblica amministrazione, nella crescita della concorrenza e nella difesa del consumatore.

Meglio si farebbe ad incentivare davvero le reti di nuova generazione invece di rendere più fruttuose quelle ormai superate.

7 risposte a “Allarme tariffe telefoniche

  1. Si sono comprati la rete, fatta coi nostri soldi, per una pipa di tabacco, grazie agli intrallazzi con una classe politica che vede solo le proprie tasche, hanno avuto anni ed anni di monopolio pressocchè totale, alla faccia del libero mercato e dell’antitrust (altra bella banda di lazzaroni), continuano di fatto in regime di quasi monopolio, diretto dove possono indiretto attraverso l’unboundling dove no, danno un servizio da terzo mondo, si fanno strapagare, non investono per ammodernare la rete manco se perdono clienti a raffica, l’unica cosa che fanno con grande impegno e telefonare tutti i giorni per proporre le loro meravigliose offerte, e ancora gli diamo l’aumento? Ma cosa li paghiamo a fare quei mangiapane a tradimento dell’AGCOM?

  2. Dire che facciamo ridere rispetto al resto dell’ europa e degli USA è poco, i prezzi sono maggiori almeno del 30%.La fibra ottica è un obbligo per fornire servizi decenti ed abbassare i costi all’ utente finale ma putroppo…
    l’ italia è un paese che non ha carattere ne identità propria (la storia lo dimostra fin dai tempi dei tempi), pertanto non si puo’ pretendere nulla da una classe politica (classe? cos’è? una cosa che si mangia? ND) sia di destra che di sinistra che di centro che qualcosa cambi soprattutto in quest’ ambito, visto che ci sono in ballo svariati milioni (o miliardi) di euro.
    Prima le loro tasche poi si vedrà…è sempre stato così.
    Si stava meglio quando si stava peggio? Io direi di sì! Vedremo quale gruppo “di persone” si aggiudicherà i circa 17.000 Km di fibra, vecchia di oltre 20 anni quasi, del crack Eutelia; saranno sempre i soliti, GARANTITO.

  3. Mi sembra più che giusto, dal momento che le tariffe italiane sono già tra le più care d’Europa. Un pò di colpa però è anche nostra…. finchè continuiamo a stare zitti, cambiamo un cellulare all’anno e lo compriamo anche ai nostri figli già quando compiono sei anni perchè “non si sa mai che abbia bisogno di chiamarmi da scuola o dalla palestra…”. Ma com’era la vita un tempo? Come facevamo a sopravvivere e a comunicare unicamente guardandoci negli occhi?

  4. Concordo peccato che in italia la Telecom non possa fallire altrimenti stanno tutti a spasso e sono veramente troppi, come con FIAT e con Trenitalia, usano lo stato per fare quello che vogliono, assumono un sacco di gente a buffo e per finire ricattano lo stato che se falliscono troppa gente va a spasso se lo stesso stato non compra una loro quota.
    Il libero mercato è a favore di quelle grosse società (FIAT TELECOM TRENITALIA ALITALIA)che affittano i propri servizi(prepagati dallo stato) ad altre che sbarcano il lunario in italia, non conoscendo la nostra mafia in qualsiasi cosa abbiamo.

  5. Cari italiani, dovremmo iniziare tutti a rispedire le bollette al mittente, obbligando le aziende telefoniche, energia, gas… etc alla chiarezza dei prezzi ed all’efficienza dei servizi offerti. L’Italia è un colabrodo di problemi ma i nostri politici litigano davanti allo specchio come delle “bambine capricciose”. Facciamogli mancare il voto e lasciamoli crollare sulle loro poltrone. Non mancano in Italia “anime pure” in grado di ristabilire ordine,civiltà e benessere.

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