Bond Argentina: occhio alla prescrizione

 

Ultima chiamata per chi è rimasto coinvolto nel crack dei bond argentini. Tutti coloro che hanno visto andare in fumo i propri risparmi devono decidere alla svelta se far causa alle banche che hanno venduto loro queste obbligazioni oppure rinunciare per sempre ai propri soldi.

Nei prossimi mesi gli istituti di credito che hanno venduto queste obbligazioni potranno contare sulla prescrizione. Sono infatti passati quasi dieci anni dal momento in cui i bond governativi argentini sono finiti nei portafogli di molti italiani mentre alle banche era ormai già chiaro che lo stato di salute dell’economia sudamericana era molto precario. A stabilirlo con più di una sentenza sono stati numerosi tribunali italiani che hanno dato ragione a quegli investitori che hanno già fatto causa (e ottenuto i risarcimenti).

Dunque chi ha effettuato l’acquisto nel marzo del 2000 ha più solo un mese di tempo, mentre chi lo ha fatto a fine 2000 o nel corso del 2001 (il default è del dicembre 2001) ha un po’ più di tempo per prendere la propria decisione.

Il nostro consiglio è comunque quello di non aspettare oltre. L’invito è rivolto soprattutto ai 180 mila risparmiatori che hanno aderito alla Task Force Argentina (Tfa) dell’Abi guidata da Nicola Stock. In particolare a quanti, aderendo all’arbitrato ICSID promosso dalla Tfa contro lo Stato Argentino, hanno dovuto automaticamente rinunciare alla possibilità di far causa alla propria banca (si tratta però, fortunatamente, di una rinuncia ancora revocabile).

L’azione legale internazionale promossa dalla Tfa è infatti ancora in altissimo mare. Il prossimo appuntamento è fissato a metà aprile quando si saprà se l’arbitrato internazionale è di competenza dell’ICSID di Washington. Siamo dunque ancora molto lontani dall’inizio del processo vero e proprio. L’Argentina, inoltre, è di nuovo sull’orlo del default e in caso di un nuovo crack è impensabile che possa rimborsare i debiti di quello precedente.

Per questi motivi è opportuno che coloro che hanno aderito alla Tfa (e quanti nulla hanno invece fatto in questi anni) valutino attentamente se proseguire con la Task Force oppure se prendere in considerazione l’ipotesi di fare valere eventuali responsabilità della banca, se vi ha venduto i titoli senza avvertirvi dei rischi connessi.

Per agevolare questo tipo di valutazione la Casa del Consumatore ha messo a disposizione dei propri associati un modello di lettera interruttiva della prescrizione da inviare alla banca e un questionario che ci potete trasmettere per una valutazione gratuita della vostra situazione e sulle possibilità di intraprendere azioni (compresa la conciliazione) contro la banca.

16 risposte a “Bond Argentina: occhio alla prescrizione

  1. Io ho partecipato su consiglio della banca che a quell’epoca era banco di sicilia con fusione banco di roma ed ora unicredit,alla rinegozzizione che offrivalo stato argentino non mi hano detto che potevo far causa al banco.Sono ancora in tempo a farlo ?ma DOVREI FARLO isolatamente ?o gia che voi sappiate esistono già azioni di grupo contro gli istituti sucitati

  2. Per Francesco: se hai aderito alla rinegoziazione puoi sempre far causa alla banca, almeno per la differenza che già di sicuro ci hai rimesso. Non è tuttavia automatico poter far causa alla banca; se vuoi una nostra valutazione compila il questionario e mandacelo per fax o mail o per posta.

  3. Vivissimi complimenti a Nicola Stock che ha quasi raggiunto il suo vero obiettivo: tenere buoni e calmi gli investitori gabbati fino al raggiungimento della prescrizione!!! D’altra parte l’hanno scelto perchè era uno dei più validi dirigenti del Banco di Roma…

  4. Purtroppo la situazione incresciosa ed infinita in cui l’Argentina ha affossato gli obbligazionisti italiani, vittime della frode gigantesca ordita dall’Argentina, con emissioni di titoli che agli ignari ed onesti risparmiatori non dovevano essere venduti, è ancora sospesa, nonostante il fatto palese che siano venuti alla luce gli enormi fondi di riserva presso la Banca in Svizzera, più che sufficienti a rendere a tutti quanto legittimamente loro dovuto!
    Mi auguro che i nostri numerosi politici italiani vengano sensibilizzati dall’esigenza che il diritto dei propri cittadini, sancito dalla Costituzione, venga finalmente riconosciuto!
    Che prendano le iniziative necessarie per fare in modo che l’Argentina a noi italiani restituisca quanto abbiamo concesso in prestito “e soltanto in prestito” attraverso le loro obbligazioni “carta straccia” che ancora oggi, dopo dieci anni, non si decidono a mollare, nonostante abbiano ingenti fondi di riserva nascosti in Svizzera! Cosa aspettano che molliamo noi? Che se lo dimentichino perché noi andremo fino in fondo!
    Al giorno d’oggi le questioni internazionali non vengono più risolte con le armi, ma è la ragione che deve prevalere ed essere usata sapientemente, anche per restare in buoni rapporti con tutti e collaborare nelle avversità economiche e finanziarie, come nell’attuale crisi mondiale!

  5. Buongiorno mi chiamo Davide, anche io sarei interessato al modulo da compilare per verificare se ancora sono in tempo per far causa alla banca che mi ha venduto questi Bond, ed ora non gliene importa + nulla…. Per cortesia mi potreste comunicare l’indirizzo dive scaricarLo?
    In attesa, ringrazio e saluto.

  6. Un’ulteriore domanda, ma per Bond acquistati il 17/04/1998 si è ancora in tempo per qualche azione oppure sono già andati in prescrizione e non si può fare più nulla?

  7. Per Davide: per i bond acquistati nel 1998, se non è stata mandata una raccomandata interruttiva della prescrizione alla banca, il diritto è prescritto e quindi conviene insistere nella TFA

  8. dalle risposte che avete dato e visitando il sito ho visto che bisogna associarsi per scaricare la modulistica ,vi chiedo se oltre a questo ,con l’iscrizione si ha il diritto all’ assistenza legale .in atesa ringrazio cordialmente

  9. Per Antonio: con il tesseramento all’associazione (oltre a tutti i servizi ordinariamente dati agli associati) si ha diritto a far visionare la propria situazione e documentazione ai legali dell’associazione che consigliano senza costi di consulenza per l’associato se si può fare causa alla banca oppure no. A quel punto sta all’associato valurare se far causa e se farla con un proprio avvocato o con i legali dell’associazione. In questo secondo caso possono essere ottenute tariffe convenienti ma non si può fare una causa senza ulteriori esborsi, visto che il tesseramento da solo non coprirebbe neppure i costi vivi di una causa.
    Grazie di averci contattati

  10. A.R.T. PENSIERO SULLA NUOVA OPS DELL’ ARGENTINA

    Sono diverse la considerazioni che vengono in mente leggendo gli estremi della proposta presentata ai risparmiatori italiani dall’Argentina riguardo alle obbligazioni Tangobond.

    Eccone alcune:

    1) nel 2005 l’Argentina propone uno swap irripetibile, il primo e l’ultimo tentativo di risarcire i bondholders. Di fatto questa prima OPS non è concepita a nostro parere per soddisfare le esigenze dei risparmiatori italiani ma solo per le banche, per i fondi di investimento che detengono ancora questi titoli e per chi ha ci ha speculato acquistandoli al 5,6,8% del valore, attendendo lo swap per incassarne il 30,33% ed alcuni più fortunati concambiandoli poi coi titoli PAR.
    Nel 2010 l’Argentina propone un’altra OPS, anche questa irripetibile ed irrinunciabile perché ultima, esattamente come nel 2005.
    Ma allora i 140.000 risparmiatori italiani che hanno aderito alla precedente sono stati in un qualche modo ingannati? Ci sono gli estremi per l’inadempimento contrattuale da parte dell’Argentina? Se si, perché la Consob non li ha rilevati?

    2) Il Governo argentino prevede una adesione a questa seconda OPS pari al 60% dei risparmiatori italiani. Consideriamo la cosa curiosa dal momento che tale offerta è peggiorativa rispetto alla precedente del 2005 ed in più, per accettarla, è previsto il pagamento di una commissione dello 0,4% da pagare alla banca. Non è ben chiaro però se tale percentuale debba essere applicata al valore del titolo al momento dell’acquisto oppure al valore facciale del titolo al momento in cui si aderisce allo swap.
    L’unico elemento positivo consiste nel fatto che vengano corrisposti gli interessi pregressi.

    3) Il ministro dell’economia argentina Boudou in una recente dichiarazione afferma che sia stato un ERRORE consentire l’acquisto di titoli a rischio da parte di piccoli risparmiatori; un ERRORE non aver accettato l’OPS del 2005 né questa ultima.
    Non entriamo nel merito della prima affermazione, ma ci permettiamo di puntualizzare che questa stessa frase è riportata nelle Offering Circular, cioè i prospetti informativi che gli istituti di credito avrebbero dovuto mostrare ai clienti al momento della vendita delle obbligazioni Argentina.
    Il testo delle O.C. infatti recita che tali operazioni fossero consentite solo nei confronti di “investitori istituzionali in grado di valutare e sostenere rischi speciali”. Per questo motivo infatti le banche lead manager avevano all’epoca sottoscritto l’impegno a non collocare tali titoli al retail.

    4) Passiamo ora ad esaminare da vicino l’OPS del 2010.
    l’Argentina intende sanare il debito quantificato in 19miliardi di dollari, però pone un tetto: fino a 2miliardi di dollari offre il concambio con titoli PAR 100% (per un ammontare massimo di 50.000 $ cioè 40.000 euro per singola operazione).
    I restanti 17miliardi di dollari vengono concambiati con titoli DISCOUNT al 33,7%.
    E’ ovvio quindi che non tutti potranno concambiare i titoli coi PAR 100% !!!
    E la scelta tra titoli PAR e DISCOUNT non è una scelta perché per i titoli PAR verranno prese in considerazione le domande fino alla disponibilità dei 2 miliardi di dollari e per un valore massimo di 50.000$ (40.000 euro) per ogni singola operazione.
    Questi dati ci consentono di giungere ad una triste ma reale considerazione, cioè che circa il 90% dei titoli verrà concambiato con titoli DISCOUNT, e solo un 10% con titoli PAR.

    Vediamo ora nello specifico le caratteristiche dei nuovi titoli:

    “I TITOLI PAR 100%”
    – hanno scadenza nel 2038 (quindi tra 28 anni, 37 anni dal 2001 anno del default);
    – vengono rimborsati in rate semestrali a partire dal 30.09.2029 con tassi di interesse pagati alle scadenze:
    dal 30.09.2009 al 31.03.2019 al 2,26%
    dal 31.03.2019 al 31.03.2029 al 3,38%
    dal 31.03.2029 al 31.12.2038 al 4,74%
    (con una media del rendimento lordo del 3,46%);

    – è riservato inoltre un pagamento cash sui PAR dal 2003 fino al termine dell’offerta (07.06.2010) con un tetto massimo di disponibilità di 160milioni di dollari;
    – per ogni dollaro di debito aderente allo swap è emesso un titolo legato al Pil dell’Argentina con scadenza non oltre 2035, che paga un dividendo ogni anno in relazione al Pil dell’Argentina.
    Questa compensazione non è applicata dal 2006 al 2009.

    “I TITOLI DISCOUNT 33,7%”
    Chi “sceglie” i discount riceverà 3 titoli:

    1) una obbligazione DISCOUNT con scadenza 31.12.2033 (tra 23 anni, 32 dal 2001)
    – il rimborso avviene in 20 rate semestrali;
    – il valore facciale del titolo corrisponde al 33,7% dei bond portati in adesione allo swap;
    – è corrisposto un interesse annuo del 7,82% lordo fino a scadenza;
    – gli interessi maturati dal 31.12.2013 vengono corrisposti in parte in denaro e in parte capitalizzati (???)

    2) una obbligazione in dollari GLOBAL 2017 con scadenza 2017
    – il rimborso avviene alla scadenza con versamento di una cedola dell’8,75% in dollari;
    – vengono corrisposti gli interessi maturati dal 2005;
    – per ogni dollaro di debito che aderisce allo swap viene emesso un titolo legato al Pil dell’Argentina, con scadenza 2035 che pagherà un dividendo in relazione al Pil dell’Argentina.

    3) un WARRANT.
    Come per i PAR non avrà luogo la compensazione per i pagamenti tra il 2006 ed il 2009.

    Considerazioni finali

    Secondo il nostro parere difficilmente si arriverà a buon fine aderendo alla OPS, dal momento che l’Argentina non sarà nelle condizioni di onorare le promesse fatte.
    Pur lasciando liberi i bondholders di scegliere, sentiamo il dovere di ribadire l’importanza di mettere in mora la banca per bloccare la decorrenza dei termini di prescrizione. Ciò consentirà in un secondo momento di agire nei confronti dell’intermediario finanziario per il recupero del restante capitale.
    A questo proposito consigliamo di aderire alla T.S.C. transazione stragiudiziale collettiva, le cui informazioni sono riportate sul sito di A.R.T. http://www.tangobond.it.
    _________________
    rolieg

  11. Sono in possesso di 100000 obbligazioni argentina acquistate nell’aprile del 1998,non ho aderito alle offerte di scambio, sono ancora nella vertenza icsid ma non dà nessun risultato, adesso intendo fare causa alla banca .
    cosa mi consigliate?
    cordiali saluti

    • Ti consigliamo quello che è scritto nell’articolo. Se vuoi maggiori info chiama 0276316809. Ciao grazie.

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